‘Il Caffè’ di Gramellini e i «dipendenti pubblici che hanno continuato a prendere lo stipendio senza fare nulla»

09/07/2020 di Enzo Boldi

L’iperbole utilizzata da Massimo Gramellini nel suo ‘Il caffè’ di oggi, giovedì 9 luglio, su Il Corriere della Sera ha creato molto malcontento. Il giornalista e scrittore ha affrontato il tema dei commenti al post di Giorgia Meloni che si congratulava con l’equipe medica dell’Ospedale Bambin Gesù per l’intervento che ha portato alla separazione delle due gemelline siamesi provenienti da un villaggio centrafricano. E, con l’utilizzo di una figura retorica, ha voluto riprendere quella ridondante domanda – «chi paga?» – citando i dipendenti pubblici che hanno preso lo stipendio durante la pandemia pur non lavorando.

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Il tema de Il Caffè, dunque, è quello della risposta dalla domanda che molti sostenitori di Giorgia Meloni che, in sintesi hanno commentato: «Bella storia, ma chi paga?». E alla questione Massimo Gramellini ha voluto replicare con questo concetto che, però, non è stato molto apprezzato dai lettori, con tantissime persone che lo hanno criticato sui social.

Non riesco a immaginare un uso migliore delle mie tasse. In compenso ne conosco di peggiori. Chi paga i burocrati che rallentano qualsiasi pratica per ignavia, avidità o paura? Noi. E chi paga i dipendenti pubblici che durante la pandemia si sono chiusi in casa con più zelo di un congresso di virologi e hanno continuato a prendere lo stipendio senza fare nulla, infischiandosene dei colleghi che nel frattempo si addossavano la loro parte di lavoro? Sempre noi.

Massimo Gramellini e lo stipendio dei dipendenti pubblici

Una frase che non è piaciuta. Già in passato Massimo Gramellini era finito nel bel mezzo delle critiche social per un suo editoriale su Silvia Romano, con tanto di minacce di morte ricevute. Ora, a distanza di due anni, una nuova polemica investe lo scrittore e giornalista.

(foto di copertina: da Corriere Tv + Il Caffè di Gramellini del 9 luglio 2020)

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