Mario Giordano si dimentica di leggere tutto il testo della circolare firmata da Pregliasco
Ancora disinformazione a Fuori dal Coro, con il conduttore che legge solo parte del documento sulle "cure vietate ai non vaccinati"
26/01/2022 di Enzo Boldi
Talmente fuori dal coro da escludere due voci fondamentali di quella circolare dell’Ospedale Galeazzi di Milano. Mario Giordano, anche martedì 25 gennaio, ha proseguito nella sua “battaglia” contro Fabrizio Pregliasco reo, secondo lui, di vietare gli interventi ai pazienti non vaccinati. Lo ha fatto mostrando il foglio che contiene il reale documento inviato dal medico che – direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico – ai colleghi. Ma lo fa mettendo in risalto solo una parte, senza fare nessuna citazione degli altri punti fondamentali.
Senza vaccino, niente cure, @mariogiordano5 : “E’ una cosa disumana”#Fuoridalcoro pic.twitter.com/nCUtAvqwxd
— Fuori dal coro (@fuoridalcorotv) January 25, 2022
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Con il suo classico modo di fare, Mario Giordano si scaglia contro il direttore sanitario dell’Ospedale ortopedico Galeazzi di Milano. Prima brandisce quel foglio di carta che tiene tra le sue mani (si tratta di un documento reale), poi lo legge. Nel videowall alle sue spalle viene posta la lente d’ingrandimento solo sulla parte iniziale di quella circolare, mentre viene sfumata la restante parte del documento.
Nelle uniche parti leggibili, e mandate in onda da Fuori dal Coro, si legge: «Dalla settimana del 10 gennaio si ritiene necessario rivedere la programmazione degli interventi riservando l’attività a pazienti: che possiedono il green pass rafforzato (vaccinazione/guarigione)».
Mario Giordano contro Pregliasco, cosa non torna
E non stiamo dicendo che questa sia una bufala. Il documento nelle mani del giornalista e conduttore è reale. Ma, come si può vedere sullo sfondo, quella è solo una parte del testo. Cosa c’è scritto nel documento integrale? Lo sveliamo subito:
«Oggetto: Revisione attività chirurgica gennaio 2022.
Cari Colleghi, alla luce della situazione epidemiologica ingravescente riguardo al COVID-19 dalla settimana del 10 gennaio p.v. e della successiva, si ritiene necessario rivedere la programmazione degli interventi elettivi riservando l’attività a pazienti:
- Che possiedono il green pass “rafforzato” (vaccinazione/guarigione);
- con rischio anestesiologico inferiore ad ASA 3;
- pazienti che NON necessitano di riabilitazione sia interna che esterna.
Si prega di contattare l’Ufficio ricoveri per rivedere la programmazione delle settimane di interesse al più presto possibile. Cordiali saluti».
Nella narrazione di Mario Giordano contro Pregliasco, dunque, mancavano due punti che sono rimasti accuratamente sottaciuti. Perché se è vero che l’indicazione sulla programmazione degli interventi (parliamo sempre di ortopedia) con precedenza alle persone in possesso di certificazione verde rafforzata è reale, ci sono anche altre due indicazioni. La prima riguarda tutti quei pazienti le cui operazioni, per livello di “gravità”, possono essere differibili. E viene indicato quel paletto citando il “rischio anestesiologico inferiore ad ASA 3“. Di cosa si tratta? Leggiamo la definizione redatta dalla Società americana di anestesiologia che, anni fa, fornì questa classificazione.
Leggendo la circolare del Galeazzi di Milano e confrontandola con questa classificazione appare evidente come l’indicazione data da Pregliasco riguardi tutti quegli interventi riconducibili al rischio ASA 1 e ASA 2. Cioè: pazienti sani e pazienti con malattia lieve senza limitazioni funzionali.
E poi c’è il terzo punto di quella circolare che, purtroppo, Mario Giordano ha dimenticato di leggere: «pazienti che NON necessitano di riabilitazione sia interna che esterna». Vista la situazione epidemiologica, dunque, l’ospedale di Fabrizio Pregliasco ha deciso di dare la precedenza a tutti quei pazienti che presentano gravi patologie a livello ortopedico (perché questo si fa all’interno dell’IRCSS Galeazzi di Milano) e a tutti gli altri che sono vaccinati o guariti dal Covid.
La spiegazione del medico
E già la scorsa settimana lo stesso Fabrizio Pregliasco aveva smontato questa narrazione anticipata da Mario Giordano e sostenuta, ovviamente, dal quotidiano La Verità (non a caso, ieri sera, c’era anche Maurizio Belpietro in studio): «Gli interventi di emergenza traumatologica sono tutti garantiti, ovviamente anche ai non vaccinati. Abbiamo selezionato alcune situazioni che possono essere procrastinate di qualche mese. Faccio un esempio, questo non credo che sia il momento per un paziente fragile di sottoporsi a un intervento procrastinabile, come l’alluce valgo, sia per la sua sicurezza sia per mantenere operativo e libero l’ospedale». E mandare in onda documenti e leggerne solo una parte – quella che fa comodo alla trasmissione e alla propria audience – potrà pur essere Fuori dal Coro. Ma è raccontare una verità non vera. Nonostante nomi e attribuzioni.