Perché la Lega si è astenuta sul documento del Parlamento UE contro le fake news di Russia e Cina?

La commissione INGE ha approvato il testo che approderà in aula il prossimo mese di marzo

26/01/2022 di Gianmichele Laino

Ci sono voluti 18 mesi per arrivare alla stesura di un testo che, nella giornata di ieri, è stato votato dalla commissione INGE (Commissione speciale dell’Europarlamento sulle interferenze straniere e la disinformazione) presso il Parlamento europeo. Il testo in questione riguarda il tema delle fake news diffuse sui social network e attraverso i media tradizionali da alcuni organi di stampa che hanno sede in Russia, in Cina, ma anche in Turchia. Nel testo si chiedono severi provvedimenti da adottare, comprese le sanzioni, per questo comportamento che inquina il dibattito pubblico. Dei membri della commissione presenti, 25 hanno votato a favore, 8 hanno votato contro, mentre l’eurodeputato leghista Marco Dreosto si è astenuto.

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Commissione contro fake news, la Lega si astiene

Nella commissione INGE ci sono diversi europarlamentari italiani: Marco Dreosto della Lega, appunto, e Pierfrancesco Majorino del gruppo dei socialisti europei (ci sono poi altri europarlamentari italiani come sostitituti). Mentre Majorino ha votato a favore del documento, il leghista si è astenuto. Nel testo si parla esplicitamente dei media che diffondono disinformazione in Europa: tra questi, sono stati fatti i nomi di realtà importanti e riconosciute come RT, Sputnik, Cctv, Global Times, Xinhua, Trt World e Anadolu. 

L’insieme di disinformazioni che circolano e che raggiungono i cittadini soprattutto attraverso i social media contribuisce non soltanto a dare una percezione distorta dell’opinione pubblica, ma anche a influenzare il risultato di elezioni e consultazioni. Non solo: nel documento, si fa menzione anche di finanziamenti stranieri a partiti, influenza su personaggi politici e istituzionali, utilizzo della religione come strumento di pressione. Insomma, pratiche che andrebbero chiaramente eliminate nell’ambito di un dibattito sano all’interno dell’area UE. Tuttavia, il fronte che ha presentato questo testo –  nonostante la larga maggioranza – non si è presentato compatto e la Lega ha fatto la sua parte, astenendosi. Ora, bisognerà attendere la controprova del comportamento del partito politico italiano, nella seduta del Parlamento che sarà chiamata a esprimersi sul testo.

La commissione chiede l’adozione di sanzioni, la sospensione della licenza ai media citati, lo sviluppo di strategie che possano in qualche modo educare e aiutare le istituzioni europee, i media europei e le forze dell’ordine che dovessero trovarsi di fronte ad alcuni strumenti non regolari (si fa menzione, ad esempio, dello spyware Pegasus che, secondo alcune inchieste, è stato utilizzato anche da Paesi membri dell’UE contro attivisti, giornalisti e politici).

foto IPP/Ep – Bruxelles

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