Il piano di M5S-Lega: le riforme come flat tax e reddito di cittadinanza solo dopo le Europee 2019

07/06/2018 di Redazione

Flat tax e reddito di cittadinanza da approvare prima possibile? Ma no, tra almeno un anno, dopo le Elezioni Europee del 26 maggio 2019. Sarebbe questo il piano di Movimento 5 Stelle e Lega per le riforme più costose inserite nel contratto di governo che in questi giorni è stato presentato alle Camere dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle sue dichiarazioni programmatiche, durante il dibattito sulla fiducia. A parlarne è oggi un retroscena del quotidiano La Stampa a firma di Fabio Martini.

Il rinvio delle riforme costose M5S-Lega: flat tax e reddito di cittadinanza dopo le Europee

La maggioranza giallo-verde sarebbe intenzionata a dare il via libera alle riforme più costose, come appunto tassa piatta e assegno per chi cerca lavoro, e anche la quota 100 per le pensioni, solo dal secondo o terzo anno. Il rinvio sarebbe dovuto all’elevato costo politico e per gli alti costi finanziari delle proposte di legge. Per attuare le riforme sarebbero necessari dei tagli rilevanti alla spesa pubblica che potrebbero determinare un calo dei consensi. Martini sulla Stampa riporta una dichiarazione dell’ex ministro dell’Interno ed ex governatore della Lombardia Roberto Maroni, secondo il quale «la luna di miele del governo» durerà fino al voto del 2019, perché il leader leghista Matteo Salvini «punterà a chiudere la pagina berlusconiana con un nuovo sistema bipolare. Da una parte il mondo grillino e dall’altra la Lega, che punterà a diventare il nuovo partito conservatore».

L’obiettivo di M5S e Lega sarebbe dunque quello di erodere nei prossimi undici mesi ancora consenso a Pd e Forza Italia con diverse leggi manifesto come quelle per il taglio ai costi della politica e ai vitalizi dei parlamentari, il taglio alle pensioni d’oro, il daspo per corrotti e corruttori e la legittima difesa.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)

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