Luigi Di Maio: «Basta armi alla Turchia, lo diciamo a tutta Europa»
13/10/2019 di Gaia Mellone
Dopo le pressioni giunte dai partiti di maggioranza e non solo, Luigi Di Maio annuncia la posizione che assumerà l’Italia nei confronti della Turchia, ovvero quella di bloccare il rifornimento di armi verso il paese di Erdogan, terza destinazione per esportazione delle armi italiane. L’intervento del ministro degli Esteri durante la festa per i 10 anni dalla fondazione del Movimento 5 Stelle.
Luigi Di Maio: «Basta armi alla Turchia, lo diciamo a tutta Europa»
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Un gruppo di manifestanti ha fatto irruzione nell’Arena Flegrea di Napoli dove si stava tenendo l’evento per celebrare il 10 compleanno del Movimento 5 Stelle, chiedendo al leader e ministro degli Esteri Luigi Di Maio di interrompere la vendita delle armi italiane alla Turchia. Una richiesta che inseguiva Di Maio già da un po’: su Twitter Nicola Zingaretti aveva invocato «il blocco delle esportazione delle armi alla Turchia», ribadendo che «bisogna fermare l’invasione da parte della Turchia, siamo al fianco del popolo curdo». «Mobilitiamoci in tutte le città» aveva aggiunto il segretario del partito Democratico, a cui avevano fatto immediatamente eco anche Angelo Bonanni e, Nicola Fratoianni.
Appelli che non sono rimasti inascoltati, tanto che il leader pentastellato ha risposto che «sulle armi con me sfondate una porta aperta». Il capo della Farnesina ha infatti confermato che «lunedì al consiglio Ue dei ministri degli Esteri chiederemo che tutta l’Ue blocchi la vendita di armi alla Turchia. Basta armi alla Turchia, lo diciamo a tutta Europa». Il blocco di vendita è stato avviato dal ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, che in una intervista a Bild aveva annunciato che «il governo federale non concederà nuove autorizzazioni per tutti gli armamenti che potrebbero essere utilizzati dalla Turchia in Siria».
Non è una decisione da poco per il nostro Paese: la Turchia infatti è la terza destinazione per esportazione di armi e materiale bellico italiano. Stando all’ultima relazione, risalente ad aprile, presentata al Parlamento dall’Unità per le autorizzazione dei materiali di armamento, nel 2018 l’Italia ha autorizzato export per 362,3 milioni di euro, superando di circa 100 milioni le autorizzazioni del 2017 e raddoppiando e superando le autorizzazioni del 2016. Non si tratta solo di armi da fuoco: l’Italia ha rifornito la Turchia di munizioni, bombe, software, tecnologia bellica, missili, aerei e siluri.
(credits immagine di copertina: ANSA/CIRO FUSCO)