Attenzione: è solo un articolo di Insider che ha detto che “Luca” della Disney non è abbastanza coraggiosamente LGBT

Non si tratta di un dato di fatto, ma dell'opinione - ampiamente dibattuta e discussa - di un giornale USA

28/06/2021 di Gianmichele Laino

This is an opinion column. The thoughts expressed are those of the author(s). Ovvero: «questo è un editoriale. Le opinioni espresse sono quelle degli autori». Non si tratta, dunque, di una rivendicazione ufficiale della comunità LGBT, non si tratta di una dichiarazione dei produttori. “Luca”, l’ultimo film della Disney Pixar, non può essere considerato un’opera piena di sottotesti LGBT non abbastanza coraggioso da non renderli espliciti. Vale la pena fare questa precisazione, dal momento che – oggi – c’è la tendenza sempre più frequente a estrapolare opinioni di singoli giornalisti o di singoli utenti del web (che magari non hanno nemmeno una testata su cui scrivere, ma che si limitano esclusivamente a twittare un proprio pensiero) e prenderle per oro colato, come incisioni scolpite nella pietra.

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Luca Disney LGBT, l’opinione dell’Insider

Qualche giorno fa, in una recensione, la testata statunitense Insider (dal passato glorioso, fondata nel 2007 come Business Insider) ha proposto un editoriale di Jacob Sarkisian che ha espresso la propria opinione a proposito del film della Disney. Secondo questo articolo, nonostante la presenza di numerosi sottotesti gay, il lavoro della Disney non è stato abbastanza coraggioso da presentare la storia in maniera esplicita come quella di un amore omosessuale tra due bambini.

Secondo il sommario ufficiale della Disney che accompagna la visione del film sulle piattaforme di streaming, si parla di una storia di amicizia:

«È la storia di formazione di un ragazzino che vive un’estate indimenticabile tra gelati, pasta e lunghissimi giri in Vespa. Luca condivide le sue avventure col suo nuovo amico Alberto, ma il divertimento è minacciato da un segreto ben custodito: i due sono due mostri marini provenienti da un mondo sottomarino».

Ovviamente, i film – come tutte le opere di ingegno artistico – sono oggetto di interpretazione. Secondo l’editorialista di Insider – che ha espresso una opinione che ha letteralmente diviso in due i social di tutto il mondo – la storia prosegue su un sottotesto gay (i contatti fisici casuali tra i due amici protagonisti della storia, la lotta alla diversità e al pregiudizio intesi entrambi in chiave LGBT, la stretta di mano «un po’ troppo prolungata» nella scena finale del film) che non è emerso in maniera esplicita, diventando così un’occasione mancata per la Disney al fine di presentare il primo lavoro dichiaratamente omosessuale.

Prima di attribuire questo pensiero alla totalità della comunità LGBT, di parlare di pensiero unico, di politicamente corretto, di cancel culture dell’amicizia e cose del genere, occorre spiegare chiaramente che l’opinione di un editorialista è tale perché può essere discussa, può essere confutata, può essere approvata. Ma non si prenda questo articolo come riferimento per la realtà dei fatti. Che, salvo nuove dichiarazioni della Disney (e del regista Enrico Casarosa) in merito, è ben diversa da quanto scritto dall’Insider.

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