Covid, Locatelli (Iss): «Iniziale ma chiara decelerazione della curva»

La conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio delle regioni portata avanti dalla Cabina di regia

14/11/2020 di Federico Pallone

«Ieri è stato il quarto giorno di fila in cui si osservava un calo nelle terapie intensive , questo sta a indicare che il sistema che è stato messo a punto funziona. C’è una decelerazione che ovviamente andrà confermata». È quanto ha detto il presidente del consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, nella conferenza stampa al ministero della Salute per l’analisi della situazione epidemiologica. «Il sistema che è stato messo a punto, con una diversificazione delle misure attraverso la stratificazione in classi differenziate – le famose fasce, giallo arancioni e rosse – sta portando i suoi frutti. E permette di gestire la situazione che rimane evidentemente critica. Il ruolo dei medici di medicina generale è cruciale e va portato al centro della gestione dei malati. In queste ore è pronto per una sua valutazione concertata con i medici un documento che è stato promosso su iniziativa del ministro e che vuole essere una linea di indirizzo. Ciò per dare indicazioni sia sul monitoraggio che sulla linee terapeutiche per evitare sovraccarico degli ospedali. Il documento è pronto e verrà condiviso e concertato con i medici», ha detto Locatelli.

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Il direttore della prevenzione del ministero, Gianni Rezza, si è invece soffermato su un altro aspetto: «Servono due settimane per vedere la de-escalation dei casi per effetto delle misure imposte alle regioni in caso di miglioramento. Per l’escalation la riposta deve essere invece immediata. Abbiamo apparentemente una tendenza alla diminuzione di Rt e questo sta a significare che c’è una tendenza alla diminuzione della trasmissione dell’infezione nel Paese. Tale tendenza se confermata nelle prossime settimane potrebbe essere conseguenza dei provvedimenti adottati. C’è però un aumento dei ricoveri perche i dati fanno riferimento alla scorsa settimana».

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha invece detto: «Seppur lentamente l’età mediana delle persone che si infettano sta crescendo, non siamo ai livelli di marzo ma l’età sta crescendo lentamente. In questa fase il numero di persone anziane che contraggono l’infezione è cresciuto e gli asintomatici superano il 50%. Aumentano curve dell’occupazione in area medica e terapie intensiva e si stanno raggiungendo le soglie limite ma bisogna anche considerare i posti letto attivabili nel Paese e che si stanno già predisponendo. L’obiettivo è ridurre più rapidamente possibile l’Rt sotto 1 , per evitare che un’onda lunga possa mettere in ulteriore sovraccarico i servizi sanitari. L’uso delle mascherine di comunità e chirurgiche è uno strumento importantissimo anche per i prossimi mesi, ma vanno usate correttamente. Tenerle sotto il naso ad esempio non è un uso corretto. Il tipo Ffp2 e Ffp3 è invece per un uso professionale e hanno un tempo di utilizzo più limitato».

 

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