L’imbarazzo del M5S davanti alle liste di giudici di Salvini: «Avrà elementi che non conosciamo»
06/06/2019 di Redazione
Da un lato c’è la proposta del ministro dell’Interno Matteo Salvini di preparare un vero e proprio elenco di giudici che, in qualche modo, entrano in contrasto con le sue direttive specialmente sulla gestione dell’immigrazione. Dall’altro, c’è l’imbarazzo del Movimento 5 Stelle che sembra non capire questa mossa e che, in attesa di tutto il resto, non commenta.
Liste giudici, il silenzio del M5S
Silenzio da Luigi Di Maio, silenzio dal ministro competente Alfonso Bonafede, che non dichiara da qualche giorno e che, soprattutto sull’ultima invasione di campo di Matteo Salvini, non si è voluto esprimere. Secondo il quotidiano Il Messaggero, invece, c’è una sorta di prudenza dettata da alcuni dubbi interni ai pentastellati. Non rispondono e si chiudono dietro a una frase sussurrata nei corridoi di Camera e Senato: «Evidentemente Matteo Salvini ha elementi che non conosciamo».
Dunque, il Movimento 5 Stelle che sta al governo e che occupa con un suo ministro il dicastero della Giustizia non sarebbe a conoscenza delle motivazioni (di cui invece è in possesso Salvini) in base alle quali diversi giudici in Italia, presentando e accogliendo ricorsi, stanno cercando di smontare il decreto sicurezza e le varie ordinanze messe in piedi dal ministro dell’Interno sul tema dell’immigrazione.
Il M5S non risponde alle liste giudici, ennesima invasione di campo di Salvini
Ma c’è il sospetto, ulteriore, che il Movimento 5 Stelle abbia scelto la strada del no comment semplicemente per evitare un nuovo scontro aperto con la Lega, specialmente dopo la conferenza stampa di Giuseppe Conte, l’ultimatum di Salvini sul governo del fare e tutto il resto. Non vogliono rispondere all’offensiva di Salvini contro giudici e magistrati, perché c’è ancora il rischio di far saltare il banco. La domanda è: si preferisce che il leader della Lega vada avanti per la sua strada compilando liste anomale di magistrati, senza aver consultato nessuno e senza averne evidentemente fornito le motivazioni?
FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI