Nel giorno del compleanno di Liliana Segre, ecco un po’ di haters

Oggi compie 91 la senatrice Liliana Segre, instancabile testimone della Shoah e del nazifascismo. Ma ecco che sbucano fuori i soliti odiatosi del web

10/09/2021 di Giorgia Giangrande

Non è ancora terminato il giorno del suo compleanno, eppure la senatrice Liliana Segre ha già ricevuto dei commenti dai soli haters che, approfittando dell’hashtag in tendenza su Twitter, le hanno dedicato parole di odio.

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Liliana Segre compie 91 anni

La donna è da sempre un’instancabile testimone dell’olocausto e di quanto hanno dovuto subire i vissuti nel periodo del nazifascismo. Nonostante ciò, nonostante dalla storia e dai nostri antenati dovremmo imparare quantomeno a non commettere gli stessi errori, ecco che l’ondata di odio indiscriminato non si ferma. Si evolve e si trasforma come fosse una creatura demoniaca. Liliana Segre, che di anni oggi ne compie 91, è perfettamente consapevole che ci sia una moltitudine di persone che anziché augurarle ogni giorno buona vita, le augura alcune volte persino di morire. E a loro proposito ha detto in passato: «Hanno tempo da perdere e mi augurano la morte. Ma lo sanno che ho 90 anni?».

Bene, noi ci uniamo alla sua interrogativa retorica, aggiungendo però un anno in più alla sua età e sottolineando come probabilmente il segreto di questa donna risieda nella sua capacità di sorvolare, di planare sull’odio, senza farsi più toccare. Tra i tanti messaggi di auguri che sta ricevendo nei vari social media e in particolare su Twitter, qualcuno associa al «buon compleanno» alcune delle sue migliori citazioni. L’account ufficiale di Che tempo che fa, ad esempio, aggiunge la frase «Il tempo è terribile, cancella. Cancella le persone, la memoria. Tutti i testimoni stanno morendo. È più facile negare e i ragazzi non studiano la storia. Senza la storia come fa ad esserci la memoria?», pronunciata da Liliana Segre in un’intervista con Fabio Fazio.

Tra i tanti messaggi di amore, vicinanza umana e gratitudine nei confronti della donna, si insinuano anche parole cattive, dietro le quali si nascondono il più delle volte profili palesemente fake. Alcuni chiedono come ci si senta ad aver approvato il «nazipass», altri la accusano di «campare fino a 91 anni sulle spalle degli italiani, facendo leva sul vittimismo».

Okay che siamo in un paese democratico e ben venga la libertà d’espressione, ma dove finisce tale libertà e inizia il «non puoi permetterti di scrivere quello che ti pare su Internet pensando che dall’altra parte non ci sia nessuno a leggere»? E il confine è talmente sottile che andrebbe ribadito ogni giorno, più volte al giorno.

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