La prima di Libero con “Saviano bastardo”

Il direttore Alessandro Sallusti ha scelto questa titolazione per aprire l'edizione del suo giornale

16/11/2022 di Redazione

Nella giornata di ieri, una delle notizie che riguardano gli equilibri mass-mediatici italiani è stata quella di Roberto Saviano che si è presentato in aula per il processo per diffamazione, in seguito alla denuncia di Giorgia Meloni. Lo scrittore, infatti, nel 2020 aveva definito “bastardi” una serie di politici, tra cui l’attuale premier. Ieri, tuttavia, Roberto Saviano si era difeso da questa accusa, sostenendo che – in quanto scrittore – avrebbe avuto la licenza di poter utilizzare questa espressione, quale punto cardine della libertà di pensiero. A piazzale Clodio, Saviano aveva detto: «Credo di aver il record di giornalista, personalità, individuo più processato da questo governo». Oggi, invece, Libero – quotidiano diretto da Alessandro Sallusti – torna sull’argomento, aprendo addirittura la sua edizione con un titolo provocatorio: «Saviano bastardo».

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Libero su Saviano: il titolo in prima pagina con cui gli dà del bastardo

La scelta del titolo è stata giustificata in un editoriale di Alessandro Sallusti. Quest’ultimo ha detto di aver seguito lo stesso ragionamento che Saviano ha fatto in merito alla denuncia ricevuta. Ovvero che i giornalisti e gli scrittori (e Sallusti si definisce superscrittore perché dice di aver venduto più copie dell’autore di Gomorra) possano utilizzare la parola “bastardo” in maniera libera, come licenza poetica.

«Per una volta faccio mio il verbo del sommo – ha detto Sallusti – e lo faccio avendo le carte in regola, essendo uno scrittore. Se poi aggiungiamo che sono anche giornalista, e se non bastasse gioco il jolly di essere pure direttore, bè, capite che io altro che libertà di parola. Io come Saviano e forse più di Saviano mi avvicino a Dio». Il direttore di Libero utilizza anche la frase pezzo di m. figlio di buona donna nei confronti dello scrittore, dicendo che questi sono sinonimi della parola bastardo. Insomma, altro che continenza formale.

L’altro punto criticato da Sallusti è che l’offesa di Saviano fosse diretta a una donna, appunto l’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il finale del suo editoriale prosegue l’invettiva, sottolineando come una eventuale querela da parte di Saviano nei suoi confronti non farebbe altro che smontare la sua tesi difensiva rispetto alla denuncia presentata contro lo scrittore napoletano da Giorgia Meloni stessa. Il tutto sulla prima pagina di un giornale. Mentre un razzo, in Polonia, è esploso per la prima volta fuori dai confini dell’Ucraina, provocando la morte di due persone e facendo entrare la guerra – forse – in un’altra dimensione.

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