Dietro Saviano al Corriere c’è il mirino che Cairo ha messo su Bompiani?

Lo scrittore napoletano non è il primo autore della casa editrice che collabora con via Solferino

12/01/2021 di Redazione

La domanda che in tanti si fanno nel mondo dell’editoria e che trova esplicitazione in un articolo di Italia Oggi è: Cairo vuole Bompiani? Una domanda da un milione di dollari che, tuttavia, potrebbe trovare un accenno di risposta in qualche indizio. Come, ad esempio, l’annunciata collaborazione tra Roberto Saviano e il Corriere della Sera, di cui lo stesso Urbano Cairo è azionista di maggioranza.

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Cairo vuole Bompiani? La domanda dietro all’ingaggio di Saviano

Bompiani, che è di proprietà del gruppo editore Giunti, ha risvegliato le attenzioni di un editore puro attento come Urbano Cairo. La casa editrice, infatti, sta ottenendo dei successi importanti e prestigiosi, non soltanto a livello di spessore culturale, ma anche a livello economico. Tuttavia, i suoi bilanci potrebbero spingere gli attuali proprietari a considerare possibili opzioni di acquisizione. E Italia Oggi fa una semplice addizione: se Antonio Scurati – scrittore di punta della casa editrice, premio Strega con il primo volume di M, buon successo con il secondo libro della saga in questo autunno-inverno – scrive per il Corriere della Sera e anche Roberto Saviano inizierà la sua collaborazione a breve, allora sono già due indizi su questo percorso. Manca il terzo per fare una prova.

Terzo indizio che potrebbe essere rappresentato da una strategia che, in realtà, mal si sta conciliando con la tradizionale linea editoriale del quotidiano di via Solferino, da sempre punto di riferimento dei moderati e dei liberal. Roberto Saviano, infatti, è uno scrittore progressista e il pubblico del Corriere della Sera non si è dimostrato convintissimo di questo nuovo acquisto. Possibile, quindi, che oltre alla linea editoriale ci sia di più?

Foto IPP/Massimo Rana
Torino

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