La solidarietà ad Annalisa Cuzzocrea da Repubblica, nel giorno in cui Libero titola: «La cronista rossa si veste di nero»

Il famoso spirito di collaborazione tra colleghi previsto dall'articolo 1 del Testo Unico dei doveri del giornalista

21/10/2021 di Redazione

Nella giornata di ieri, a tenere banco dal punto di vista del rapporto tra stampa e politica è stata la vicenda dello screenshot postato da Giorgia Meloni con il tweet di Annalisa Cuzzocrea che la descriveva come «vestita di nero» nel corso di un intervento alla Camera due giorni fa. Il post di Giorgia Meloni, ovviamente, è stato commentato da diversi haters sul web (ultimamente, gli odiatori si stanno moltiplicando quando si parla di giornalisti) e Annalisa Cuzzocrea ha chiesto alla leader di Fratelli d’Italia la rimozione del contenuto, dal momento che – sempre tra i commenti – comparivano riferimenti personali, alla sua famiglia, ai suoi figli, oltre che minacce e violenze verbali inaccettabili. Per questo il comitato di redazione di Repubblica ha espresso solidarietà alla collega, nello stesso giorno in cui Libero – una testata concorrente di Repubblica – sceglie di mettere una foto della giornalista in prima pagina, con titolo: «La cronista rossa si veste di nero, ma guai se lo fa la Meloni». 

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Libero su Annalisa Cuzzocrea e il titolo scelto dalla testata diretta da Sallusti

Partiamo dalle note positive. La direzione e il comitato di redazione di Repubblica hanno espresso una posizione di solidarietà nei confronti della giornalista, parlando di «una vigliacca quanto violenta aggressione sui social e stigmatizza l’irresponsabilità di quanti a quell’aggressione l’hanno additata, alimentandone la viralità». Il comitato di redazione ha “fatto nomi e cognomi” parlando dei «fan sui social di Giorgia Meloni» e ha definito la vicenda «una campagna dal sapore chiaramente intimidatorio».

Ma il rispetto dell’articolo 1 del Testo unico dei doveri del giornalista – che prende in considerazione anche lo spirito di collaborazione tra colleghi – finisce qui. Libero – diretto da Alessandro Sallusti – ha scelto di mettere in prima pagina una fotografia di Annalisa Cuzzocrea in abito nero, corredata dal titolo: «La cronista rossa si veste di nero, ma guai se lo fa la Meloni». La descrizione dell’abito di Giorgia Meloni da parte di Annalisa Cuzzocrea rappresentava una nota di colore nella giornata di cronaca parlamentare.

La leader di Fratelli d’Italia aveva fatto notare che, quel giorno, indossava un abito blu scuro. La stessa giornalista si era pubblicamente scusata per la confusione cromatica. Libero, invece, ha continuato a giocare con i colori, parlando di «cronista rossa» (questa volta, il riferimento a un potenziale abito ci sfugge) e a descrivere come “vittima” Giorgia Meloni, che viene criticata anche quando indossa un semplice vestito nero. L’accezione della critica. È proprio questo che è stato sovrainterpretato nel tweet della giornalista di Repubblica. Ed è stato questo che ha scatenato una gogna social – sulla pagina della leader del partito che, secondo i sondaggi, sarebbe quello con più consensi in Italia – che è molto più grave dell’errore sulla sfumatura cromatica.

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