Il caso della “Lettera all’America” di bin Laden diventata virale su TikTok

Su TikTok le molte persone che l'hanno menzionata hanno citato il sito del Guardian su cui era comparsa. Il Guardian ha scelto di rimuoverla. Nella spiegazione del gesto va vista una riflessione imprescinbile

17/11/2023 di Ilaria Roncone

Quella della lettera di bin Laden all’America è una ricerca su TikTok che è stata di tendenza per giorni. Sono centinaia i video che erano rintracciabili (come approfondiremo, TikTok sta provvedendo alla rimozione) che fanno riferimento a “a letter to America explained”. In questi video, sostanzialmente, molti giovani invitavano altri giovani ad andare a leggere la lettera di Osama bin Laden prendendola come spunto di riflessione per parlare dell’occupazione in Palestina oggi (occupazione che, nella lettera, viene citata tra i “perché” che hanno spinto al-Qaida a compiere l’attentato alle Torri Gemelle).

Prima di procedere con il resto dell’articolo è importante fare una puntualizzazione: il presupposto di voler sentire suonare anche l’altra campana e dare valore alle voci dei palestinesi è non solo legittimo ma sacrosanto. Non può però essere la lettera di Osama bin Laden, un capo terrorista responsabile della morte di 3 mila persone solo nel contesto delle Torri Gemelle, il punto di partenza di una discussione necessaria che deve basarsi sulla conoscenza dei fatti storici. La conoscenza, banalmente, del modo in cui il capo di al-Qaida conduceva la sua battaglia: per quanto potesse apparire in tuta mimetica con il fucile imbracciato, Osama bin Laden ha condotto una vita lunga (quasi 65 anni) per essere stato – a un certo punto – l’uomo più ricercato del mondo.

Un uomo che è riuscito a fuggire fino al 2011 e un uomo che, quando è morto, ha lasciato un patrimonio personale di 27 milioni di euro in Sudan per finanziare la jihad. Un uomo che, fin dall’inizio della sua vita, ha goduto di condizioni socio economiche privilegiate («Nato da madre siriana, diciassettesimo di cinquantadue fratelli e figlio di un facoltoso imprenditore originario dello Yemen del Sud, Muhammad ibn Awād ibn Lādin (operoso nel settore delle costruzioni sotto il beneplacito della famiglia reale saudita), alla morte di quest’ultimo ne ereditò un notevole patrimonio»).

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La lettera di bin Laden diventata virale e poi rimossa dal Guardian

Questa lettera è quella che Osama bin Laden ha scritto un anno dopo l’attacco alle Torri Gemelle per rivendicarlo. Una lettera in cui, tra le altre cose, si fa riferimento sia all’occupazione della Palestina da parte di Israele, sia il supporto degli Stati Uniti a Tel Aviv come fattori scatenanti della reazione (se così possiamo definirla) di al-Qaida. Ovvero, quell’attentato terroristico che ha colpito il cuore dell’America.

Nei primi video comparsi sulla tematica alcuni giovani indicavano dei passaggi specifici del testo prendendolo dal sito del Guardian, che ne aveva pubblicato il testo integrale prendendolo dal The Observer. In entrambi i casi il testo della lettera è stato pubblicato domenica 24 novembre 2002. Il Guardian ha deciso, il 15 novembre 2023, di rimuovere quella lettera lasciando un messaggio al medesimo link.

«Questa pagina – si legge sul Guardian – mostrava in precedenza un documento contenente, in traduzione, il testo integrale della “lettera al popolo americano” di Osama bin Laden, di cui ha parlato l’Observer domenica 24 novembre 2002. Il documento, pubblicato qui lo stesso giorno, è stato rimosso il 15 novembre 2023. La trascrizione pubblicata sul nostro sito era stata ampiamente condivisa sui social media senza il contesto completo. Abbiamo quindi deciso di rimuoverla e di indirizzare i lettori all’articolo di cronaca che l’aveva originariamente contestualizzata». L’articolo di cronaca che contestualizza la lettera è questo.

(Immagine copertina: IPP/imago/Wassilis Aswestopoulos)

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