Due compagnie big tech portano il Texas in tribunale per la sua legge sulla moderazione social

Visti gli ultimi avvenimento è probabile che la legge per la moderazione dei social del Texas venga accantonata come è successo a quella della Florida

24/09/2021 di Ilaria Roncone

Si chiamano Computer and Communications Industry Association (CCIA) e NetChoice e sono due gruppi commerciali di tecnologia che rappresentano alcune tra le più grandi piattaforme al mondo – tra cui Twitter, Facebook e Youtube -. Insieme hanno deciso di portare il Texas in tribunale per la sua legge sulla moderazione social. Alla base del provvedimento contro la legge social Texas c’è il fatto che andrebbe a ostacolare la capacità delle aziende di moderare i contenuti – che caratterizzano la comunicazione dell’estrema destra – come disinformazione sulla pandemia e propaganda nazista.

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La legge social Texas farà più male che bene

La causa presentata dalle due compagnie non lascia spazio a dubbi: il Freedom from Censorship Act firmato dal governatore del Texas Greg Abbott farebbe più male che bene poiché, qualora passasse, i social network si troverebbero impossibilitati ad eliminare commenti violenti, incitamento all’odio e disinformazione. Considerate già le difficoltà attuali, il lavoro di moderazione diventerebbe ancora più complicato.

Il punto è che la legge in questione è incostituzionale poiché – come si legge nel testo della causa – «richiederebbe a piattaforme come YouTube e Facebook di diffondere, per esempio, discorsi pro-nazisti, propaganda terroristica, disinformazione dei governi stranieri e disinformazione medica». Chi l’ha creata, inoltre, ha esplicitamente respinto gli emendamenti che avrebbero «permesso alle piattaforme di escludere la disinformazione sui vaccini, i contenuti terroristici e la negazione dell’Olocausto»,

Anche la legge della Florida è stata citata in tribunale

Come sottolinea Gizmondo, anche la legge della Florida – dalla quale il Texas ha tratto ispirazione – è stata portata in tribunale dalle stesse compagnie. Che, per la cronaca, hanno vinto. Il giudice federale che si è occupato del caso è arrivato a paragonare la legge di Ron DeSantis – governatore della Florida – come «an instance of burning the house to roast a pig», ovvero che i problemi delle piattaforme nella moderazione sono evidenti ma che il fatto di censurare i conservatori non sia tra questi.

Visti i presupposti, è probabile che la legge del Texas faccia la stessa fine.

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