La legge contro l’omobitransfobia approvata alla Camera, ora passa al Senato
Il Ddl Zan è passato alla Camera e ora verrà votato in Senato
04/11/2020 di Ilaria Roncone
La Camera ha approvato la proposta di legge contro l’omobitrasnfobia, la misoginia e le discriminazioni della disabilità. Il testo è stato esteso alle vittime di violenza verbale e fisica in quanto disabili giusto la scorsa settimana. Arriva il primo ok della Camera, quindi, con 265 sì e 193 no – quindi con un margine abbastanza ampio – e ora il testo andrà al Senato. A festeggiare sui social troviamo la Boldrini, Zingaretti, Vladimir Luxuria, la Cirinnà e tutti quei politici e attivisti che si sono battuti per ottenere questo importantissimo risultato.
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Ddl Zan approvato alla Camera
La #Camera approva la proposta di legge contro l’#omotransfobia e la #misoginia.
Adesso il #ddlZan passa al #Senato. Non dobbiamo mollare la presa.
Facciamo respirare la società: liberiamola dai veleni dell’odio e della paura!
— laura boldrini (@lauraboldrini) November 4, 2020
La legge Zan si articola in sette articoli e chiarisce cosa si intende per “sesso”, ovvero quello biologico o anagrafico; “genere”, ovvero la manifestazione esteriore di una persona che può essere o meno in linea con le aspettative sociali legate al sesso; “identità di genere”, intedo come l’identificazione percepita e che si sceglie di manifestare di se stessi in relazione al genere seppure non corrisponde al sesso. La legge contro l’omobitransfobia va a integrare l’articolo 604-bis del codice penale sui reati di Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e l’articolo 2 modifica l’articolo 604 ter del Codice Penale integrando l’aggravante di discriminazione con i motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità.
Legge contro l’omobitransfobia approvata con scrutinio segreto
Il centro-destra aveva richiesto di votare a scrutinio segreto l’emendamento riguardante le iniziative educative contro l’omofobia a scuola nell’ambito di quella che è stata proposta come giornata nazionale contro omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia (17 maggio), contrastando fortemente l’approvazione del testo della legge Zan. L’articolo 3 è stato quello più contrastato poiché, secondo il centro-destra, criminalizzerebbe le opinioni. In merito alla questione la maggioranza ha spiegato che la punibilità scatterà solamente in caso di «concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti'” e che “le opinioni non istigatorie ‘restano salve’, in quanto già discendenti direttamente dall’articolo 21 della Costituzione».