Per il Tg1, il ragazzo di Maria Paola Gaglione si chiama «Cira»

Il servizio è andato in onda nell'edizione delle 13

14/09/2020 di Redazione

Abbiamo parlato spesso, dopo l’omicidio di Maria Paola Gaglione, di omofobia e di tutti i problemi che alcuni strati della società hanno con la comunità LGBT. Tuttavia, molto spesso, alcuni ostacoli sono creati anche inconsapevolmente, con un utilizzo troppo leggero delle parole. La vicenda di Maria Paola Gaglione è nota: la giovane di 22 anni è morta in seguito a un incidente provocato dal fratello, mentre stava andando in motorino con il suo compagno, un uomo trans. Quest’ultimo ha anche subito delle percosse dallo stesso fratello della vittima. Nel suo servizio delle 13, il Tg1 lo ha chiamato «Cira».

LEGGI ANCHE > Perché si parla della frase «volevo darle una lezione, era infetta» a proposito di Maria Paola Gaglione

Il Tg1 ha chiamato ‘Cira’ il fidanzato di Maria Paola Gaglione

E che questo non sia stato un errore, lo testimonia il fatto che il nome Cira sia stato pronunciato più volte nel corso di tutto il servizio, con aggettivi e participi declinati sempre al femminile quando si è fatto riferimento al compagno di Maria Paola Gaglione. C’è ancora molta confusione, dunque, sui diritti LGBT. Vale sempre la pena ricordare che un uomo trans è un uomo, mentre una donna trans è una donna. La narrazione giornalistica dovrebbe averlo ormai assimilato, ma pare purtroppo che non sia così.

Il dibattito sui social network relativo a “Cira”

L’argomento è stato oggetto di discussione per tutto il pomeriggio sui social network, quando l’hashtag #Cira è stato per lungo tempo trending topic. C’è chi ha evidenziato anche altri passaggi controversi nel servizio del telegiornale della rete ammiraglia del servizio pubblico: il fatto, ad esempio, che la relazione venga descritta come ‘relazione gay’, quando invece si sta parlando di un ragazzo e di una ragazza che stavano insieme. Insomma, un servizio che è stato analizzato nella sua completezza e che, insieme alle tante ricostruzioni dell’accaduto date dai principali quotidiani online nazionali, ha dimostrato quanto il mondo dell’informazione sia ancora indietro su queste tematiche.

Share this article
TAGS