L’improvviso interesse della Lega per i bassi ascolti (e per la scaletta) del Tg1

Altri partiti in commissione di Vigilanza Rai temono che dietro a questo interesse ci sia una ingerenza

03/08/2022 di Redazione

I parlamentari della Lega, in commissione di Vigilanza Rai, hanno iniziato a puntare il Tg1. Lo fanno attraverso un monitoraggio costante degli ascolti, ma anche con commenti rispetto alla scaletta scelta per affrontare gli argomenti (soprattutto per quanto riguarda l’edizione delle 20, quella tradizionalmente più seguita). In un momento in cui impazza la campagna elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre, questo monitoraggio ha delle tempistiche decisamente particolari. Dal Pd e dagli altri partiti opposti al centrodestra, arriva qualche sospetto rispetto alle mire espansionistiche della Lega sul Tg1.

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Lega sul Tg1, nel mirino gli ascolti e la scaletta dell’edizione delle 20

I parlamentari della Lega in Commissione di Vigilanza Rai sono numerosi: i sei esponenti del Carroccio hanno puntato il dito sul fatto che, il 31 luglio, l’edizione serale del Tg1 si sia attestata al di sotto dei 3 milioni di spettatori (una quota evidentemente ritenuta emblematica per Viale Mazzini) e hanno sollevato obiezioni anche sulla scaletta scelta per quella serata (con uno spazio a sentir loro eccessivo per parlare dell’omicidio in strada a Civitanova Marche). A questo proposito, i rappresentanti del Carroccio hanno definito corretta l’importanza attribuita alla cronaca, purché sia bilanciata dall’esigenza informativa di imprenditori e nuclei familiari in difficoltà.

Ora, un conto è esercitare una critica massmediologica legittima (da parte di esperti del settore) sulla costruzione di un telegiornale, un altro è che questa critica arrivi da esponenti politici che siedono in commissione di Vigilanza Rai (un unicum in Europa e un organo che, molto spesso, sfocia in alcune dichiarazioni che hanno il sapore del controllo dei contenuti più che della semplice “vigilanza”, appunto).

Questo aspetto è stato notato, ad esempio, da un’altra esponente della commissione di Vigilanza, questa volta in quota Pd. Valeria Fedeli ha fatto notare come sia strano «perché sanno di censura» le parole degli esponenti della Lega sul Tg1, sui suoi ascolti e sulla sua scaletta. A farle eco, del resto, sono le parole del comitato di redazione della testata della rete ammiraglia e il sindacato Usigrai: «Non sono accettabili – scrivono – ingerenze fuori luogo da parte di nessuno sulla linea editoriale del Tg1 né sulle scalette di sommario, costruite secondo criteri di notiziabilità. L’indipendenza e la totale correttezza del Tg1 non sono in discussione».

Inoltre, in questa nota, i sindacati e il comitato di redazione fanno presente come una rondine non faccia primavera: il fatto che il Tg1 sia sceso per una sera al di sotto dei 3 milioni di spettatori non è di certo la costante dell’ultimo periodo, caratterizzato invece da buone performance di pubblico. Visti i rumors degli ultimi giorni, con un probabile stravolgimento della compagine di governo in seguito alle prossime elezioni del 25 settembre, è possibile che i partiti stiano già scoprendo le loro carte per imporre il proprio schema alla Rai. Il Tg1, da sempre, è il luogo più ambito. E, dalle parti della Lega, il nome dell’attuale direttrice Monica Maggioni non sembra essere particolarmente gradito.

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