La Gazzetta del Mezzogiorno non sarà più in edicola dal 2 agosto
Il fallimento di Edisud e la fine del contratto con la Ledi S.r.l. Così sono stati cestinati 134 anni di storia del giornalismo
31/07/2021 di Enzo Boldi
Centotrentaquattro anni di storia: prima come Il Corriere delle Puglie (dal 1887), poi come La Gazzetta di Puglia (dal 1922). Alla fine, dal 26 febbraio del 1928, la fusione che portò alla nascita del quotidiano che oggi conosciamo come La Gazzetta del Mezzogiorno. Da lunedì 2 agosto, però, questa testata non sarà più in edicola. Una cessazione delle attività – con annessa “retrocessione” di giornalisti e poligrafici – provocato dalla dichiarazione (diventata ufficiale nei giorni scorsi) della Edisud S.p.a., editore del giornale.
LEGGI ANCHE > Contrordine: il canone Rai resterà in bolletta
Un lungo procedimento che ha coinvolto anche altre aziende che attendevano la decisione del tribunale fallimentare per procedere con il mancato rinnovo del contratto di affitto per ospitare la redazione e gli uffici tecnici della Gazzetta del Mezzogiorno. Il tutto è racchiuso nel comunicato pubblicato dalla Ledi s.r.l con cui ha comunicato che «il contratto di affitto di azienda stipulato con i Curatori del Fallimento Edisud s.p.a., in forza del quale è stato possibile garantire la pubblicazione in regolare continuità editoriale de La Gazzetta del Mezzogiorno, dopo la dichiarazione di fallimento pronunciata dal Tribunale di Bari, cesserà di produrre i suoi effetti alla sua scadenza naturale del 31 luglio 2021. Fino ad oggi la Ledi, come a tutti noto, con una prudente e attenta riorganizzazione dell’attività, non solo ha garantito la regolare continuità editoriale ma ha anche valorizzato tutti gli asset delle due Curatele fallimentari (in primis, testata giornalistica e segni distintivi) acquisiti in godimento nello scorso dicembre, in un momento in cui da un canto l’esercizio provvisorio del Fallimento Edisud s.p.a. disposto dal Tribunale in sede fallimentare produceva perdite giornaliere consistenti e dall’altro per giornalisti e poligrafici non vi erano più concrete prospettive di lavoro».
Gazzetta del Mezzogiorno, dal 2 agosto non più in edicola
Già a metà giugno era stato confermato il fallimento della Edisud, ma contestualmente era arrivato il via libera all’esercizio provvisorio che ha permesso ai giornalisti e poligrafici di proseguire nel loro lavoro. E alla testata di continuare a essere stampata e venduta nelle edicole. Poi la decisione di Ledi che ha dato il via libera al domino che produrrà gli effetti a partire dalla mezzanotte di oggi, quando cesserà il contratto di locazione dopo la dichiarazione di fallimento della Edisud.
La posizione del sindacato dei giornalisti
«L’interruzione delle pubblicazioni della Gazzetta del Mezzogiorno a partire da lunedì 2 agosto è il risultato di una scelta della Ledi srl, società che gestisce provvisoriamente la testata da dicembre 2020 per effetto di un contratto con la curatela fallimentare della Edisud spa – si legge in una nota congiunta firmata dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) e dall’Assostampa di Puglia e di Basilicata -. Per quanto legittima perché rientra nell’esercizio della libertà imprenditoriale, tale scelta risulta incomprensibile, tanto più perché comunicata ventiquattr’ore prima della scadenza del contratto e dopo che, tre giorni fa, la stessa Ledi aveva comunicato alla direzione e alla redazione la volontà di continuare a gestire provvisoriamente la testata per altri trenta giorni, in attesa dell’esito del voto del comitato dei creditori sulle due proposte concordatarie presentate alla curatela. L’unico aspetto . che avrebbe meritato una più attenta ponderazione da parte di tutti, tribunale, curatela e imprenditori, è la specificità e la funzione dell’impresa editoriale, oltre che il valore del bene informazione per la collettività e l’opinione pubblica. La storia della Gazzetta del Mezzogiorno merita ben altra considerazione. Il lavoro dei giornalisti, dei poligrafici e di tutte le maestranze deve riprendere al più presto. Ci sarà il tempo per individuare le responsabilità. Questo, però, è il momento di fare ciascuno il massimo sforzo per far sì che, nel rispetto delle procedure di legge, la Gazzetta del Mezzogiorno possa tornare al più presto in edicola». Un addio che, però, potrebbe essere solamente un arrivederci. A breve, infatti, potrebbe essere sancito l’accordo con un nuovo editore e il tutto potrebbe tornare come prima. Per il momento, però, i “lavoratori retrocessi” finiranno in cassa integrazione a zero ore.