La bufala della Bce privata

08/05/2012 di Dario Ferri

DI CHI E’ LA BCE? – La bufala della Bce privata nasce dalla struttura della Banca d’Italia, argomento che affronteremo tra poco. Le Banche Centrali Nazionali (BCN) sono le uniche autorizzate alla sottoscrizione ed alla detenzione del capitale sociale della BCE. Ecco come funziona la sottoscrizione del capitale sociale dell’Eurotower.

Il capitale della BCE, che ammonta a 10.760.652.402,58 euro (dal 29 dicembre 2010), è sottoscritto dalle banche centrali nazionali (BCN) di tutti gli Stati membri dell’UE.Le quote di partecipazione delle BCN al capitale della BCE sono calcolate secondo uno schema che riflette il peso percentuale del rispettivo Stato membro nella popolazione totale e nel prodotto interno lordo dell’UE, due determinanti che incidono in pari misura. Sulla base dei dati forniti dalla Commissione europea, la BCE adegua i coefficienti di ponderazione con cadenza quinquennale e ogni volta che un nuovo paese entra a far parte dell’UE.Dall’avvio della Terza fase dell’Unione economica e monetaria, il 1° gennaio 1999, lo schema di sottoscrizione del capitale è stato modificato in quattro occasioni: il 1° gennaio 2004 e il 1° gennaio 2009 per gli adeguamenti quinquennali, il 1° maggio 2004 per l’adesione all’UE di Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia e il 1° gennaio 2007 per l’ingresso nell’UE di Bulgaria e Romania.

Come si vede la composizione della Bce è completamente pubblica. Tutte le Banche centrali dei paesi della zona euro sono infatti diritti di istituto pubblico, come vedremo.

E I PROFITTI A CHI VANNO ? – Quando la Bce fa le operazioni di politica monetaria che le spettano, come l’acquisizione di valuta o titoli, oppure finanziare le banche private, di solito fa profitti, ma come ogni altro istituto di questo mondo può subire delle perdite. Ecco perché è utile esaminare il suo bilancio, diviso tra attività e passività, per comprendere poi a chi vanno gli eventuali guadagni.

Sul fronte dell’attivo del bilancio dell’Eurosistema, oltre all’oro (423 miliardi) e alle altre attività in valuta estera (319 miliardi), sono enormemente aumentati i titoli (631 miliardi), parte dei quali relativi al cosiddetto Security Market Program, messo in piedi per sostenere il corso dei titoli governativi dei paesi in crisi (219 miliardi) e soprattutto i rifinanziamenti alle istituzioni creditizie (1.130 miliardi), quasi tutti a lungo termine. Questi ultimi sono oggi costituti quasi interamente da rifinanziamenti a tre anni, sorti a seguito delle due aste effettuate lo scorso dicembre e febbraio dalla Bce, che in parte hanno anche sostituito i finanziamenti a tre mesi e un anno, nonché i finanziamenti principali a breve termine erogati in precedenza dalla stessa Bce. Se passiamo al lato del passivo del bilancio dell’Eurosistema osserviamo che accanto alla voce banconote (870 miliardi), e riserva obbligatoria recentemente dimezzata (91), l’attenzione di tutti gli osservatori si concentra sui depositi che le banche detengono presso la Bce che negli ultimi anni sono cresciuti esponenzialmente (1.057). La crescita viene generalmente interpretata come la volontà delle banche di non prestare i soldi ricevuti dalla banca centrale ad altre banche o al sistema economico. In realtà, questa interpretazione è del tutto falsa. Infatti nel momento in cui un’azienda di credito riceve un finanziamento dalla banca centrale immediatamente i soldi ricevuti vengono accreditati sui conti in banca centrale. Tuttavia, anche se quella banca decidesse di prestare i soldi a un’altra banca o a un’impresa, i soldi rimarrebbero sempre nel circuito bancario e a fine giornata verrebbero depositati presso una banca centrale dell’Eurosistema. Infatti in termini tecnici questo è quello che viene definito come base monetaria. (4) Ecco perché esiste una correlazione strettissima tra la posta “Rifinanziamento a favore delle istituzioni creditizie” e “Passività verso le istituzioni creditizie”.

Negli ultimi anni la Bce ha fatto utili, come capita quasi sempre alle Banche centrali a meno di dissanguanti operazioni per salvare uno Stato in via di fallimento. Come vengono distribuiti questi profitti? Nel 2011 la Bce ha conseguito un utile lordo di 1,9 miliardi di euro e accantonato 1,1 miliardi a riserva. Gli utili vengono ovviamente distribuiti agli azionisti della stessa Bce, le banche centrali dei paesi dell’euro, e quindi sottoposti alla legislazione degli istituti centrali. Essendo tutte società di diritto pubblico, vanno allo Stato, anche se questo è ovviamente un concetto da meglio definire visti i diversi compiti delle varie istituzioni.

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