Cosa c’entra Kim Kardashian con le criptovalute e perché se ne sta parlando (male)?

Kim Kardashian ha pubblicizzato in alcuni post su Instagram la cripovaluta Ethereum Max, non ancora verificata

07/09/2021 di Giorgia Giangrande

Kim Kardashian è stata criticata per aver promosso una criptovaluta non ancora verificata su Instagram e la critica deriva dal capo della Financial Conduct Authority (FCA) del Regno Unito.

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Kim Kardashian e lo sponsor di una criptovaluta

Secondo quanto riportato da BBC News, Charles Randell – presidente della Financial Conduct Authority – ha detto che la signora Kardashian «ha chiesto ai suoi 250 milioni di followers di investire su criptovalute», promuovendo la pubblicità della moneta digitale Ethereum Max. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano.

Il punto è che si tratta, secondo le parole di Charles Randell, di «un token digitale speculativo creato un mese prima da sviluppatori sconosciuti». Per questo, il presidente della FCA – parlando al Simposio internazionale di Cambridge sulla criminalità economica –  ha accusato gli influencer di alimentare l’illusione della «ricchezza rapida». Il numero di persone che, dopo il post di Kim Kardashian, possano essere stati indirizzati alla criptovaluta in questione, è enorme, dati il numero così elevato di followers che la star ha su Instagram. E questo è un danno non indifferente.

La criptovaluta Ethereum Max: una truffa?

Per quanto il presidente della FCA non si sia espresso circa la possibilità che si tratti di una truffa, capita frequentemente che gli influencer dei social media siano pagati dai truffatori per aiutarli a scaricare nuovi gettoni sulla base della pura speculazione. Per questo può capitare – ha detto – che «alcuni influencer promuovano monete che si rivelano semplicemente inesistenti». E naturalmente chi ha 250 milioni di followers non si preoccupa di verificare l’attendibilità di una determinata partnership, figuriamoci di una criptovaluta.

La Financial Conduct Authority ha ripetutamente messo in guardia sui rischi di detenere quelli che Randell chiama «token speculativi», che non sono regolati dalla FCA né coperti da qualsiasi schema di compensazione. Quindi, «se li compri, dovresti essere pronto a perdere tutti i tuoi soldi», ha detto. Solo che, se sei Kim Kardashian, il fatto non ti tange neanche lontanamente; se invece sei un umile suo follower, potresti trovare il conto in banca svuotato. E di certo non ci penserebbe zia Kim a risarcirti.

 

 

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