Italiani e fake news: i dubbi sulla verifica delle informazioni reputate false

Cosa sono e perché esistono le fake news è chiaro agli italiani, meno evidente cosa fare con la disinformazione social

29/03/2022 di Ilaria Roncone

Italiani e fake news: si tratta di un rapporto in continua evoluzione che IDMO indaga periodicamente per fornire una serie di dati in grado di delineare l’opinione e l’attitudine degli italiani quando si parla di informazione. Nel report, uscito a fine marzo, viene illustrato il metodo di ricerca e i risultati ottenuti. Vediamo insieme, tra i punti salienti emersi, quelli più interessanti quando si tratta del modo in cui gli italiani tendono a informarsi – anche e soprattutto visto il delicato momento geopolitico in cui stiamo vivendo – dalla scelta delle fonti fino alla percezione del problema della disinformazione.

LEGGI ANCHE >>> I siti che combattono la disinformazione sono bersaglio di attacchi hacker?

Italiani e fake news, i dati più interessanti

Tra i primi dati interessanti che emergono c’è sicuramente quello relativo al fatto che 7 italiani su 10 si informano tramite fonti gratuite e solo 1 su 4 è disposto a pagare per ottenere informazioni che ritiene affidabili. Quasi il 90% degli intervistati sostiene che la disinformazione è diffusa nel nostro paese e una quota molto simile si dichiara preoccupata per la faccenda. Interessante è che esiste un scostamento ampio tra la percezione di ognuno di essere in grado di distinguere fake news da fatti reali (73%) e il dato relativo a quante persone sono in grado di farlo in Italia (secondo gli intervistati solo il 35% sarebbe capace di fare distinzione).

Quando si tratta di debunking, il termine è conosciuto dal 37% degli intervistati (la quota sale tra giovani e laureati). Tra i più giovani è il 44% a seguire almeno una pagina o un sito di fact checking, chi ha dal diploma in su è il 26% su un totale del 30%. Il 90% degli intervistati ha affermato di fare almeno un’attività di check rispetto alle informazioni che trova online basandosi, per la maggiore, sulla credibilità dell’informazione e sul controllo da diverse fonti. In generale a compiere maggiore attività di controllo in tal senso sono i giovani e le persone maggiormente scolarizzate.

Italiani confusi sull’affidabilità della notizia e sulla verifica delle info false

Quando si parla di affidabilità della notizia i cittadini nel nostro paese sono abbastanza confusi. Debunker, scienziati e persone che fanno divulgazione rispetto a una data materia sono considerati più affidabili ma la quasi totalità degli intervistati ritiene che una notizia ripresa da diverse fonti sia affidabile e – come sa bene chi nel mondo dell’informazione si barcamena quotidianamente – questo ragionamento non corrisponde necessariamente alla realtà. Per il 60% degli italiani una notizia è più affidabile se condivisa da tante persone e oltre 1 su 2 pensa che ciò che viene condiviso da un amico molto attivo sui social sia più affidabile.

Cosa fare quando si pensa che una notizia sia falsa? Anche in questo caso gli italiani si sono dimostrati dubbiosi. L’85% riconosce che è bene segnalare l’informazione falsa seguendo le procedure dei vati social, l’80% pensa che la cosa giusta da fare sia condividerla classificandola come notizia falsa e smentendola (e questo, per esempio, è un comportamento sbagliato poiché contribuisce alla diffusione della notizia stessa) mentre solo il 30% sceglie di non fare niente, decisione più adeguata rispetto all’altra appena citata.

Share this article
TAGS