I silenzi social di Spadafora dopo la notizia sul Coni sospeso dal Cio
La questione va oltre le Olimpiadi di Tokyo. In ballo ci sono anche i Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026
25/01/2021 di Enzo Boldi
Caro ministro, se ci sei batti un colpo. La notizia pubblicata questa mattina dal quotidiano La Repubblica – a firma Matteo Pinci – sull’Italia alle Olimpiadi senza bandiera dovrebbe provocare una reazione da parte di chi cura il dicastero dello Sport. E, invece, per il momento la situazione istituzionale si è trincerata dietro una cortina di fumo. Cortina, come il luogo in cui nel 2026 si dovrebbero disputare (in tandem con Milano) i Giochi Olimpici invernali. E, adesso, siamo obbligati a utilizzare il condizionale.
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L’anticipazione rilanciata da La Repubblica è una notizia tanto rumorosa quanto clamorosa. Il Cio si esprimerà ufficialmente mercoledì 27 gennaio, ma l’indiscrezione raccolta dal cronista del quotidiano di largo Fochetti anticipa una decisione che già era nell’aria: il Comitato Olimpico Internazionale (Cio), sospenderà il Coni. Per questo, a Tokyo 2021 (ex Tokyo 2o2o, rinviato a causa del Covid), gli atleti italiani potranno gareggiare, ma come indipendenti. Quindi senza bandiera e senza inno nazionale.
Italia alle Olimpiadi senza bandiera, il silenzio di Spadafora
Tutto è partito dalla riforma dello sport avviata dal governo Conte-1 che ha, di fatto, tolto l’autonomia al Comitato Olimpico italiano Nazionale (il Coni). E il Cio aveva già avviato le interlocuzioni con l’esecutivo italiano (almeno due comunicazioni ufficiali inviate a Palazzo Chigi, senza alcuna risposta). E ora ecco che l’Italia alle Olimpiadi senza bandiera diventa (quasi con certezza) un unicum storico. Nel silenzio del Ministro che si è occupato della riforma e che amministra lo sport nel nostro Paese.
E ora rischia anche Milano-Cortina 2026
E la decisione del Cio potrebbe avere ripercussioni anche sui Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. Affidare l’organizzazione delle Olimpiadi a un Paese che cinque anni prima ha gareggiato senza inno e senza bandiera (e senza atleti, perché gareggeranno rappresentando se stessi) non è una buona cartolina.
(foto di copertina: IPP/Cosimo Martemucci/SOPA Images via ZUMA Wire)