La testata italiana che chiede a Olga Kalenchuk un video sexy se lo Shakhtar batterà la Roma

La giornalista diventata celebre in Italia come la "Diletta Leotta ucraina" è stata intervistata da una testata italiana e le domande sono tutto un programma

18/03/2021 di Ilaria Roncone

Di Olga Kalenchuk ne hanno parlato praticamente tutti i giornali italiani, i portali di informazione sportiva o meno, i blog. La ragione è semplicissima: click facile. La giornalista ucraina ha acquisito popolarità in Italia dopo essere stata fotografata a bordo campo durante Roma-Shakhtar all’Olimpico. Titoli, sottotitoli, attacchi di giornale si sono susseguiti su questa professionista. Nulla a che vedere sul suo modo di lavorare, ovviamente, ma tutto sulla sua vita privata, la sua bellezza, le sue curve, la sua sensualità e chi più ne ha più ne metta. Il risultato, quindi, è che Olga Kalenchuk è un bel faccino – nel migliore dei casi – collocato sopra un corpo da bomba sexy che rimanda a quello di Diletta Leotta, presa in causa praticamente in ogni articolo che parla di Olga.

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Giornali italiani su Olga Kalenchuk

Tutti hanno parlato della “Diletta ucraina”, come è stata ribattezzata per acchiappare più click, promettendo sue fotografie. Da La Presse a TgCom24 passando per il Corriere dello Sport, sono molte le testate che hanno titolato tutte in maniera più o meno uguale facendo questo riferimento e mettendo le due sullo stesso piano per evidenti ragioni legate non alla loro professione – appena accennata – ma alla loro fisicità. Facciamo l’esempio del Corriere dello Sport, che nel sottotitolo scrive «la sua presenza a bordo campo durante Roma-Shakhtar non è passata inosservata: ecco chi è la bellissima conduttrice tv» e nell’attacco di rivolge direttamente a Diletta Leotta: «Attenta Diletta Leotta, la schiera delle tue rivali si infoltisce». Tutto alla faccia, si scusi il francesismo, di quella credenza popolare che vorrebbe le donne sempre in competizione tra loro, cattive e gelose delle altre.

L’intervista di Itasportpress alla giornalista ucraina

Il colpo più grosso – per modo di dire – lo ha fatto Itasportpress. Il portale – che fa parte della Galassia della Gazzetta dello Sport e che quindi contribuisce ad accrescere la sua audience – ha deciso di intervistare la giornalista sportiva a presentatrice televisiva facendo domande di massimo rilievo come “sei single o fidanzata?”, “sei gelosa?”, “conosci la popolare giornalista televisiva Diletta Leotta, in molti dicono che le somigli fisicamente”. Il vero colpo di classe è con la domanda finale però: “Nel match di andata degli ottavi di finale di Europa League la Roma ha battuto il tuo Shakhtar per 3-0, ma prometti di mettere sui social un video sexy se la squadra ucraina dovesse qualificarsi vincendo 4-0? “. La giornalista ucraina se ne esce con una rispsota elegante che, diciamoci la verità, una domanda del genere non avrebbe nemmeno meritato.

Dov’è la notizia?

Da dove partire? Magari dal fatto che Diletta Leotta non è una giornalista in quanto non presente – come facilmente verificabile – né nell’elenco dei pubblicisti né in quello dei professionisti dell’albo. Le domande sopracitate sono incommentabili e mettono una giovane professionista nelle condizioni di essere additata solamente per le sue forme e la sua bellezza in un contesto in cui si dovrebbe parlare di altro. Che Italsportress abbia una sezione di gossip in cui i pezzi hanno titoli come “Viky Varga, la domenica di Lady Pellé inizia così… (VIDEO)” oppure “Wanda Nara, sogni d’estate bollenti con un bikini hot” con foto al seguito dovrebbe già spiegare tante cose ma il punto è: dove sta la notizia qui?

Olga Kalenchuk ha catturato l’attenzione del giornale solo per le sue caratteristiche fisiche e per il paragone con Diletta Leotta, alimentando un modo di fare giornalismo in cui le donne vengono chiamate in causa solo per ragioni come questa. Volendo rimanere nello stesso ambiente, accade mai che un presentatore o un calciatore vengano paragonati a quelli di altre nazionalità per le dimensioni dei loro…quadricipiti femorali? No, solo per questioni di meriti professionali. Al netto del fatto che Olga Kalenchuk e Diletta Leotta sono libere di disporre della propria immagine come meglio credono, dovrebbe essere premura del mondo giornalistico evitare di alimentare questo tipo di narrazioni deleterie.

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