«Simi.larity è il mio progetto personale, la mia valvola di sfogo, il mio diario»

Viaggiare in posti fiabeschi vicino casa. Intervista a Simona Casagrande, travel dreamer

06/05/2023 di Hilde Merini

«Simi.larity è il mio progetto personale, la mia valvola di sfogo, il mio diario» si presenta così Simone Casagrande, meglio conosciuta, su Instagram, come @simi.larity. Una pagina che nasce molti anni fa come profilo privato, contenitore di foto di viaggi ed esperienze. L’evoluzione in un progetto ben definito è avvenuta in maniera naturale, a piccoli step. «Quando ho acquistato la macchina fotografica, Instagram è diventato la mia raccolta di foto, perché è sempre stato qualcosa che mi piaceva fare» – portando il profilo alla prima evoluzione, uscendo dalla sfera privata ed entrando in una dimensione pubblica. Il passaggio al video è stata la seconda evoluzione, che le ha permesso di sperimentare con l’ideazione di contenuti da zero e il video editing.

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L’intervista a Simi.larity: come il suo profilo Instagram è entrato in una dimensione pubblica

Il nuovo formato Reel, infine, è stato la spinta verso la popolarità. Una scalata a passi lenti nel mondo della creazione di contenuti professionale che ha portato Simona a fare anche i conti con un nuovo mestiere, oltre che con una passione: «Nel tempo ho cercato di definire sempre più la mia identità e capire cosa volessi farci con questo profilo che stava crescendo».  

Si autodefinisce una travel dreamer: «Mi piace sognare e trovare posti che mi facciano sentire dentro un sogno. Castelli, posti particolari, dove sentirsi bene e farsi trasportare dalla fantasia». Posti spesso vicino casa, adatti a viaggi di pochi giorni per chi ha un lavoro full-time. Una cacciatrice di particolarità, che offre contenuti per chi cerca di far conciliare il lavoro di tutti i giorni con brevi viaggi veloci “da sogno”. 

I suoi contenuti sono pensati principalmente per Instagram, la piattaforma che sente più sua, dove è nata come content creator. TikTok, invece, per Simona è una piattaforma per una comunicazione più vicina alla Generazione Z e meno nelle sue corde. Durante la pandemia, in pieno lockdown e avendo maggiore tempo libero, per un breve periodo ha creato dei video pensati, tuttavia, totalmente per TikTok e ha potuto così sperimentare con più frequenza le potenzialità della piattaforma. Il periodo, poi, si è concluso con il ritorno alla vita “normale” e con la predilezione verso Instagram, il suo social di elezione.  

Le note negative di internet e il rapporto con TikTok

Del resto, è proprio su TikTok che Simona Casagrande ha sperimentato le noie di internet, a causa di un episodio spiacevole di qualche tempo fa. Un video andato virale, con un fotomontaggio, per inseguire un trend, ha scatenato una valanga di commenti negativi e dibattiti. Il popolo delle piattaforme, si sa, ingurgita contenuti in un continuo binge eating fatto di scrolling infinito, senza prestare mai attenzione a cosa consuma. «Mi ha fatto piuttosto ridere quanto le persone si attaccassero al fatto che era un fotomontaggio, nonostante ci fosse scritto!» – commenta così l’accaduto Simona. Con la consapevolezza di oggi ammette che un pochino si pente di averlo pubblicato. 

Difficile sicuramente far conciliare la sua vita privata con quella da content creator, in una ricerca continua di piccoli equilibri. Il suo lavoro “principale” di educatrice, ovviamente offline, è sicuramente al primo posto e rosicchia buona parte delle sue energie giornaliere. Il lavoro digitale viene invece vissuto ancora come un impegno vero e proprio, costante e a suo modo difficile, ma comunque piacevole: «È un carico abbastanza grande di lavoro, ma si riesce a fare».  

«Lo vivo ancora come un hobby: sì, è il mio lavoro secondario, ma è anche principalmente la mia passione, la mia valvola di sfogo» – racconta Simona, che dedica le ore del pomeriggio e della sera al lavoro digitale. Il suo mondo dream-pop diventa così, chiuse le porte della scuola, un rifugio in cui scaricare le tensioni giornaliere oltre che una carriera vera e propria. Una routine, la sua, che ha un indice di variabilità che le permette di organizzare il tempo libero (soprattutto l’estate, con la fine della scuola) per dedicarsi ai viaggi e alla condivisione del suo universo dreamy.  

Vita privata e vita online rimangono comunque due questioni separate. «Mantengo il focus della comunicazione su quello che è il tema del mio profilo. Sì parlare di me, ma senza andare troppo troppo a fondo». Così come i suoi due lavori: non sono due mondi che vuole unire, anzi le piace e vuole averli separati. Trova che sia un approccio sano per lei mantenere ogni cosa al suo posto, in un bilanciamento dove ogni universo ha il suo spazio, separando la vita privata da quella social, e il “lavoro principale” da quello digital.  

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