Ecco cosa accade diffondendo i nomi dei primi vaccinati contro il Covid

L'infermiera dello Spallanzani minacciata da no vax e costretta a chiudere i suoi profili social

29/12/2020 di Enzo Boldi

Purtroppo era prevedibile. I primi sintomi si erano manifestati fin dall’inizio, con le immagini (e i nomi) pubblicati da moltissimi quotidiani e fonti istituzionali. E da lì il climax ascendente di odio, imperante sui social, ha superato qualsiasi livello, costringendo la prima giovane infermiera dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma a chiudere i propri profili social. La triste storia di come chi vive sul web pensa che tutto sia consentito, oltrepassando anche i paletti della decenza. Ma ora potrebbero partire le prime denunce (perché insultare qualcuno in rete è reato). La storia (triste) dell’infermiera minacciata dai no vax è stata raccontata da Il Messaggero.

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Noi di Giornalettismo, fin dall’origine, abbiamo deciso di non diffondere i nomi degli operatori sanitari volontari che si sono sottoposti alla prima inoculazione del siero prodotto dal binomio Pfizer-BioNTech (escludendo personaggi di dominio pubblico – per loro scelta -, come Vincenzo De Luca e Matteo Bassetti), ma anche i profili istituzionali (quindi non solo i media tradizionali) hanno messo in risalto le loro identità. E da lì è partita la gogna social.

Infermiera minacciata dai no vax e costretta a chiudere i profili social

Perché ormai il giochetto è sempre lo stesso: dal nome si tenta di risalire al profili Facebook (ma anche Twitter e Instagram) e parte la gara all’insulto e alle minacce. E coì è stato anche in questo caso. Il quotidiano romano sottolinea come il profilo dell’infermiera minacciata dai no vax sia stato preso d’assalto con parole al vetriolo e anche ‘auguri’ di morte. Le colpe della giovane? Essersi sottoposta all’inoculazione del siero Pfizer-BioNTech (ma non valeva il principio di libera scelta tanto caro agli anti-vaccinisti?) e quindi esser entrata a far parte della propaganda istituzionale del governo (come se la pandemia fosse solo italiana).

La comparsa di profili Instagram

E se questa vergogna non fosse sufficiente, l’altro delirio è stato scoperto su Instagram: nei giorni passati, subito dopo la diffusione delle immagini del primo vaccino anti-Covid in Italia, sono nati due profili Instagram con le immagini della giovane. Due canali in cui si mostravano le foto della ‘prima vaccinata in Italia’. Il tutto si poteva prevenire. Non tanto con le immagini (la mascherina rende tutti meno riconoscibili), ma con la non diffusione dei nomi. Soprattutto di coloro i quali non rientrano espressamente nel concetto di ‘personaggi pubblici’.

(foto di copertina: da titolo de Il Messaggero)

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