Gli sciacalli sui social che provano a fare like e interazioni sulla tragedia di Casal Palocco
Si tratta di un fenomeno che, dal caso particolare dell'incidente di Casal Palocco, permette di ricostruire una dinamica social che deve essere analizzata
20/06/2023 di Ilaria Roncone
C’è un fenomeno a margine, conseguente a quello di tragedie come quella di Casal Palocco, che nasce e si consuma sui social e che dovrebbe preoccupare non poco. Partendo dal caso specifico proviamo ad analizzare quello che accade su TikTok o su Telegram quando un fatto come l’incidente TheBorderLine diventa virale e le persone generano contenuti di ogni tipo – anche il più becero, volto a fare battute e black humor di pessimo gusto quando ancora non si sono celebrati i funerali della vittima – con uno scopo solo: macinare like, commenti, follower – in poche parole – alzare l’engagement dei loro profili.
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Gli hashtag sull’incidente TheBorderLine su TikTok
Facendo una ricerca per hashtag su TikTok appare evidente il traffico di contenuti, visualizzazioni e like legati ai contenuti che sfruttano questo hashtag: #borderlinetiktok conta 2,4 milioni di visualizzazioni. Facendo una ricerca con chiave borderline nella barra in cima, inoltre, troviamo tra i suggeriti: borderline video incidente con tanto di fiamma emoji alla fine, borderline lamborghini.
Al di là dei contenuti giornalistici, cliccando ci si trova di fronte a contenti parodistici di ogni tipo e non solo. In un servizio di Ore 14 – programma di approfondimento di Rai2 che analizza cronaca, attualità e politica partendo da un fatto del giorno – al minuto -1.01.00 circa (quando l’orario che compare vicino la scritta live è 14.22) si è visto come uno youtuber e tiktoker abbia raccontato di essere stato presente sul luogo dell’incidente in due video. Video che, come verificato da Repubblica e dai giornalisti di Rai2 stessi, non trova nessun tipo di riscontro nella realtà. I due contenuti, andando a cercare sul profilo del tiktoker che li ha pubblicati, non ci sono più.
E questo è solo uno dei tanti esempi che descrivono la tendenza a sfruttare qualsiasi tipo di trend e di viralità, poco importa – per tanti personaggi – la disgrazia che c’è alla base. Da chi vuole dire la sua senza avere specifiche competenze in merito a chi aggiorna in maniera compulsiva la home per render conto di ogni più piccolo cambiamento, si tratta di un meccanismo che porta tutti a “mangiare” dallo stesso piatto puntando al solito obiettivo: macinare views e rendersi appetibili per l’algoritmo.
La stessa cosa accade su Telegram
Abbiamo fatto un giro anche su Telegram e ci siamo resi conto, scrivendo theborderline nella barra di ricerca, di come esistano canali che promettono di fornire video e contenuti esclusivi dell’incidente. Tutte promesse fasulle, intendiamoci, che fungono però da esca per non poche persone che passano le giornate successive a un evento di questo tipo a cercare ogni genere di testimonianza, di contenuto, di immagine o analisi che sazi la loro fame morbosa.