L’aumento di stipendio dei moderatori Facebook del Kenya grazie a un’inchiesta del Time

Dopo la pubblicazione dell'inchiesta del Time gli stipendi dei moderatori Facebook in Kenya sono stati aumentati

02/03/2022 di Ilaria Roncone

La buona notizia per i moderatori di Facebook in Kenya arriva dopo un’approfondita indagine del Time, che ha documentato le loro condizioni lavorative portando alla luce pratiche anti-sindacali, salari bassi e cattive condizioni lavorative. L’aumento di stipendio per i moderatori Facebook Kenya è stato attestato tra il 30% e il 50% e ogni moderatore riceverà un extra di 20 mila scellini kenioti – ovvero 176 dollari al mese -, ha fatto sapere Sama (l’azienda che li assume per lavorare a servizio del colosso).

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Moderatori Facebook Kenya pagati di più grazie a un’inchiesta del Time

Con questo aumento i moderatori meno pagati porteranno a casa circa 439 dollari netti, corrispondenti a circa 2,20 dollari all’ora per giornate lavorative di nove ore. Il precedente compenso orario corrispondeva a 1,50 dollari per ogni ora. Oltre a questo, Sama ha fatto sapere – come riporta il Time – che i moderatori riceveranno un bonus annuo corrispondente a una mensilità.

Per avere un’idea di quanto sia basso lo stipendio dei lavoratori kenyoti a confronto di quelli che svolgono la stessa mansione in Usa, per esempio, basti pensare che lo stipendio base orario di un moderatore Facebook negli Stati Uniti corrisponde a 18 dollari. Il responsabile delle risorse umane dell’ufficio di Sama a Nairobi ha voluto far presente che l’articolo del Time con questo aumento c’entra poco, ma il Time ha sollevato la polemica dando voce a molti dipendenti che – stando a quanto affermato da loro stessi – con quello stipendio non riuscivano nemmeno a sfamare le famiglie.

Meta, per ora, si è rifiutato di rispondere alle richieste di commento della situazione dei moderatori in Kenya. Difficile credere, vista l’accuratezza dell’inchiesta del Time – che oltre alle testimonianze dirette dei dipendenti comprendeva anche la visione di e-mail interne in cui si evidenziavano le pessime condizioni di lavoro anche a livello orario – che il lavoro svolto dal giornale non abbia avuto un peso.

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