“In pensione me ne vado all’estero”

CONFRONTI ECONOMICI – Bisogna quindi dimostrare di avere spirito di adattamento e la capacità di poter sposare lo stile di vita locale. Solo in questa maniera si riesce a risparmiare altrimenti il gioco non vale la candela. Con l’aiuto di Numbeo, il più grande database di confronto tra costi e stili di vita al mondo, possiamo confrontare quelle che possono essere le spese di una vita a Milano, prendiamo come riferimento la capitale economica del Paese, e qualche città rinomata per essere un buen retiro dei pensionati del Bel Paese. Partiamo da un raffronto con Phuket, isola della Thailandia rinomata per il suo turismo.

IL RISPARMIO THAILANDESE – Un pranzo in un medio ristorante di Milano costa, per uno, 15,30 euro. A Phuket si scende a 1,96. Le utenze luce-gas-telefono-acqua-immondizia stanno a 111,25 euro al mese per un appartamento da 85 metri quadri, mentre in Thailandia scendiamo a 62,05 euro, mentre il cinema lì costa 3,12 euro in confronto ai nostri 8. I vestiti costano in media il 30 per cento in meno mentre per un affitto di un trilocale in centro si può spendere una media di 989 euro, i quali non sono nulla se paragonati ai 1.846 di Milano.

AFFITTI RISIBILI – Lasciamo Phuket ed andiamo in sudamerica, a Porto Alegre, Brasile. Qui il ristorante costa 5,07 euro, le utenze stanno a 109,04, il cinema costa 7 euro mentre i vestiti possono anche costare il 100 per cento in più. Il tutto viene compensato dagli affitti, più economici della metà rispetto a Phuket. Andiamo ora a Cuba, a L’Avana. Il ristorante costa 5 euro e 18, le utenze 11 euro e 33 centesimi, il cinema costa solo tre centesimi di euro mentre i vestiti costano più o meno il 60 per cento in meno di quanto non si spenda a Milano. Per ultimo gli affitti si confermano a livelo di Porto Alegre. Parliamo quindi di 463 euro di media per un trilocale in centro.

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