Lancia, un triste addio

I TRIONFI – Arrivarono altri due mondiali nel 1975 e nel 1976 mentre la vettura, versatile ed in grado di adattarsi ad ogni situazione, venne conosciuta come l’ammazzarally. La Stratos riuscì a vincere fino al 1981, Tour de Corse. Un nuovo trionfo nel mondiale costruttori arrivò nel 1983 grazie alla 037, con i suoi 4 cilindri, 16 valvole, sovralimentati con volumex e la carrozzeria in vetroresina firmata Pininfarina, sarà l’ultima vettura a due sole ruote motrici a vincere un Campionato Mondiale Rally. A tale vettura si sostituì la S4, prima vettura da rally del gruppo Fiat a trazione integrale e dotata di un propulsore a doppia sovralimentazione modulare. La morte di Toivonen in Corsica nel 1986 portò però al pensionamento anticipato della S4 la quale venne sostituita egregiamente dalla Delta Hf.

UNA LEGGENDA – Qui si entra nella leggenda: 6 mondiali consecutivi piloti e 5 costruttori che portarono il bottino totale di Lancia a 11 titoli marche, sei mondiali piloti, 11 europei piloti. Si tratta del marchio più vincente della storia dei rally. E secondo qualcuno non ha più appeal all’estero. E già che ci siamo cerchiamo di capire insieme quali sono state le innovazioni tecnologiche che hanno caratterizzato i modelli della casa torinese, la quale fu un precursore assoluto nella storia dell’automobile.

LE INNOVAZIONI – Nel 1913 la Theta fu la prima vettura al mondo ad avere l’impianto elettrico integrato al suo interno. Nel 1918 presentò il brevetto di un prototipo di un motore a otto cilindri disposti su due file a 45 gradi e un altro di un propulsore a 12 cilindri sempre a V, di 30 gradi. Nel 1922 viene ideata la scocca portante e le sospensioni anteriori a ruote indipendenti, una novità assoluta nel mondo dell’automobile. Nel 1931 viene brevettato per la Astura un sistema di montaggio elastico del motore che puo oscillare liberamente e quindi non trasmette vibrazioni al telaio e alla carrozzeria.

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