Il pasticciaccio dell’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi

OBIETTIVO ALLUNGAMENTO DELLA PISTA – Strianese, interrogato sul tema, è caustico: «E i dipendenti dove li mette? In cassa integrazione? Io ne ho lasciati diciotto, non so quanti ce ne sono oggi». Il problema vero di Salerno è che la sua gestione costa troppo e che è necessario lavorare ancora per allungare la pista, ora lunga 1654 metri. Per questo motivo Corrado Passera, da ministro per lo sviluppo economico, ha scongelato 49 milioni di euro per allungare il manto d’asfalto di 500 metri, consentendo così agli aerei appartenenti alla famiglia A32X – B737, ovvero quelli usati dalle compagne low-cost, per poter atterrare senza problemi. Questi soldi serviranno anche ad ammodernare ulteriormente le strutture.

DECONGESTIONARE CAPODICHINO – Appare però evidente che prima del 2015 non si potrà vedere traffico, o quasi. Non solo. Come detto in precedenza, l’aeroporto di Salerno fa parte dei trentuno scali d’interesse nazionale perché, per dirla alla “Passera”, il suo obiettivo è quello di decongestionare Napoli-Capodichino aprendosi ai collegamenti low-cost. Lo scalo sarà quindi di terza fascia, così come Rimini, e potrà godere dei finanziamenti dello Stato. Contestualmente, è stata esclusa la realizzazione del nuovo aeroporto di Napoli-Grazzanise, il cui obiettivo era quello di accogliere i voli intercontinentali che arriverebbero comunque a Roma Fiumicino, 200 chilometri più a nord. Prima però bisogna pensare ad una sinergia tra Napoli e Salerno, almeno secondo Strianese.

aeroporto-salerno (6)

LA POLITICA HA FAVORITO ALITALIA? – Per l’ex presidente del Consorzio aeroportuale, finché ci sarà una guerra tra la Gesac e la società di gestione di Salerno, le compagnie cercheranno sempre di favorire Napoli visto che il grosso del traffico sta lì. E parlando di Ryanair, Strianese appare netto: «Ryanair non vede l’ora che si allunghi la pista per investire nell’aeroporto. Addirittura volevano aprire una sede a Salerno e dopo un anno ci garantivano un milione di passeggeri. Non siamo andati neanche all’appuntamento: la politica ci ha bloccati se no Alitalia si dispiaceva». Alitalia che ha ricevuto però 4 milioni di euro per operare i voli dallo scalo amalfitano distante 55 chilometri dalla cosa, in piena campagna.

L’OFFERTA DI CORPORACION AMERICA – C’è anche da dire che Passera, oltre ad assegnare a Salerno il ruolo di scalo d’interesse nazionale, ha caldeggiato la privatizzazione dello stesso ed ora al bando per l’assegnazione di quote ai privati è arrivata l’offerta di Corporacion America che, come spiega il Corriere della Sera, il 27 settembre ha presentato la sua offerta di gestione dello scalo. Una scelta salutata con favore da tutti gli attori in causa con l’azienda impegnata a creare una rete di piccoli scali tra Italia, Spagna e Grecia. Nel nostro Paese gestisce direttamente Trapani, uno scalo che grazie sopratutto all’attività di Ryanair ha registrato nell’ultimo anno 1,6 milioni di passeggeri l’anno e che punta ad entrare anche a Bologna, Genova ed Ancona.

aeroporto-salerno (3)

I DUBBI SU RYANAIR – Il punto però non è rappresentato da chi prenderà in gestione lo scalo ma come questo verrà fatto fruttare. Parliamo di una struttura che assorbe tre milioni di euro l’anno e che almeno sentendo le parole degli attuali gestori, non vuole incentivare l’arrivo di compagnie aeree. Nel 2010 l’assessore provinciale al Patrimonio, Adriano Bellacosa, ripreso da Virgilio Salerno, spiegava di non volersi legare troppo a Ryanair perché in caso di allungamento della pista (condizione presentata dagli irlandesi che in cambio avrebbero promesso tre milioni di passeggeri) altre compagnie sarebbero state interessate ad operare a Salerno senza pagare alcunché.

L’ULTIMO VOLO DI ALITALIA – A contraddire parzialmente le parole dell’assessore ci ha pensato uno studio proposto dalla società di consulenza Aircraft Leasing and Management secondo cui Salerno può essere collegata al resto d’Italia e d’Europa con aerei Bae da 110 posti ad un prezzo medio di 55 euro senza bisogno di allungare la pista, per un investimento inferiore ai 2 milioni di euro. Mentre in caso di accoglimento del piano di Alitalia, il prezzo salirebbe a 120 euro.Perché ricordiamo che Alitalia attivò una convenzione con la società di gestione per un importo di 4 milioni di euro per due anni. E l’ultimo volo operato dalla compagnia italiana sul Salerno Pontecagnano, come spiega il Mattino, fu un Salerno-Maplensa operato con un Saab in livrea Carpatair con a bordo 20 persone.

aeroporto-salerno (5)

UNA SITUAZIONE UGUALE A QUELLA DEL 2009 – Questa storia dimostra come forse sia stato sbagliato tutto dall’inizio. La gestione costa tanti soldi mentre i passeggeri sono troppo pochi. E se si pensa di “chiudere” alle altre compagnie, lo si fa perché si è convinti che Salerno abbia un potenziale. Eppure nel 2008 smisero di volare le compagnie OrionAir e Gan che tra agosto e dicembre 2007 trasportarono 18 mila passeggeri tra Barcellona, Milano e Bucarest. Nel 2009, anno di magra, hanno voltato 4 mila persone. Nel 2010 i passeggeri sono diventati 5 mila. Grazie ad Alitalia i passeggeri sono aumentati ancora nel 2011, momento di massimo picco per lo scalo campano: appena 24.000 passeggeri.  Nel 2010 anche Air Dolomiti, sussidiaria di Lufthansa, abbandonò lo scalo.

IN CINQUE ANNI 60.626 PASSEGGERI – E rispetto al 2009 non sembra sia cambiato molto. Stampa libera ci propone un’inchiesta che parte dal blocco dei voli da parte della Gan nello scalo campano, annunciato il 18 dicembre 2008, con il risultato che 3000 persone rimasero a terra. Da quel giorno Pontecagnano si trasformò in una struttura fantasma che ancora oggi è rimasta tale, con l’aggiunta che per la gestione e la realizzazione delle strade di collegamento sono stati spesi oltre 100 milioni di euro, che per l’allungamento della pista ne serviranno altri 49, che le compagnie dal 2007 ad oggi sono volate via nel vero senso della parola, il tutto per avere, fin dall’inizio dell’attività commerciale al 2012, 60.626 passeggeri, nonostante i tentativi di rilanciare lo scalo. Allora i casi sono due: o la gestione è stata a dir poco scellerata, e quindi ben vengano gli argentini di Corporacion America, oppure un aeroporto lì non serve, ed allora sono stati sprecati tanti soldi. (Photocredit Wikipedia / Panoramio / Gettyimages / Lapresse)

Share this article