Il Green Pass, in Italia, sarà valido per gli ingressi non solo dalla UE. Ma non per chi arriva dalla Gran Bretagna

L'ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza indica i luoghi di provenienza e le indicazioni per chi arriva dal Regno Unito

18/06/2021 di Enzo Boldi

Le linee guida del Green Pass europeo sono state accettate da tutti gli Stati membri, ma ciascun Paese può muoversi all’interno delle indicazioni per decidere una strategia differente per tutti quei turisti – e non solo – che provengono da Nazioni fuori dall’Unione Europea. Seguendo questa linea di principio, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che applica alcune estensioni nel Green Pass, tiene in vita alcune restrizioni e fornisce nuove indicazioni su alcuni Paesi.

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L’indicazione principale, anche in vista di una ripresa a pieno regime del comparto turistico, riguarda i requisiti del Green Pass che dovranno essere rispettati non solo dai cittadini che provengono dagli Stati dell’Unione Europea, ma anche da tutti coloro i quali arriveranno dagli Stati Uniti, dal Canada e dal Giappone. La certificazione verde – che dunque dovrà contenere, in formato digitale, i dettagli sull’avvenuta vaccinazione anti-Covid, l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti al viaggio o il superamento dell’infezione – dovrà essere presentata anche da chi arriva da quei Paesi.

Green Pass in Italia sarà valido anche per arrivi dagli USA

Nell’ordinanza firmata dal Ministro della Salute è indicata anche la prosecuzione delle restrizioni per tutte le persone che provengono da India, Bangladesh e Sri Lanka (come già indicato diverse settimane fa con la diffusione – a livello globale – della cosiddetta variante Delta): chi proviene da quei Paesi non avrà libero accesso in Italia. La novità principale, però, arriva sul fronte Europeo (non inteso come UE, ma come Vecchio Continente). I requisiti del Green Pass, infatti, non varranno per chi proviene dalla Gran Bretagna. I cittadini britannici (o chi si trova lì per qualsiasi tipo di motivo) non potranno limitarsi a presentare la certificazione di avvenuta vaccinazione o l’indicazione medica dell’infezione già superata: loro dovranno presentare l’esito di un tampone negativo prima della partenza verso l’Italia e, anche se il test avrà dato risultato negativo, dovranno rimanere in quarantena per cinque giorni.

(foto IPP/imagostock)

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