L’FBI ha una guida di 83 pagine per parlare nella rete Internet
L'agenzia ha un elenco di parole che le fanno da guida per navigare e parlare sul web
19/04/2022 di Martina Maria Mancassola
Guida dell’FBI per parlare in internet: secondo Input esiste una guida di 83 pagine di cui si serve l’FBI per parlare su Internet. La guida consisterebbe in abbreviazioni inserite da un troll completo o da qualcuno totalmente all’oscuro: «TIL» è una di queste abbreviazioni, ma ce ne sono tantissime altre. Come sottolinea Input, la guida dell’FBI è ora disponibile grazie ad una richiesta del Freedom of Information Act (FOIA) del 2014.
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Guida dell’FBI per parlare in internet: 83 pagine di parole in codice
La guida dell’Agenzia si trova su Internet Archive (anche se la qualità è molto bassa), e raccoglie 2.800 voci da «ALIHAL» (almeno ho una vita) a «WWOTW» (strega malvagia dell’ovest). Gli slang sono diversi e alcuni molto divertenti: uno di questi dice «dovresti trovare utile nel tuo lavoro o per stare al passo con i tuoi figli e/o nipoti». Dato che la guida incoraggia anche gli agenti ad inserire più parole all’elenco (e poi descrive come), ci si potrebbe chiedere se è presente un processo di approvazione per voci aggiuntive. Ecco alcuni slang simpatici che si possono trovare: «420: Droghe», «BTWITIAILWU: A proposito, penso di essere innamorato di te», «DITYID: Ti ho detto che sono depresso?», «DBI: Indice della sacca da doccia», «MAPPA: Uomo-alieno-predatore», «MSR: Mulder Scully Romance», «NAK: Infermieristica alla tastiera», «PIMPL: Pisciami nei pantaloni ridendo», «PMT: tensione premestruale», «SF: Surfer friendly (sito web a bassa grafica)», «TBM: Menzione al fidanzato tattico». La guida spiega che «con l’avvento di Twitter e di altri social media su Internet, l’uso di abbreviazioni e acronimi è esploso», e che «l’Intelligence Research Support Unit (IRSU) della DI ha messo insieme un elenco ampio, ma tutt’altro che esaustivo, di abbreviazioni e acronimi utilizzati in Twitter e in altri social media come messaggistica istantanea, Facebook e MySpace».
Alcune delle parole che fanno parte della guida non sono nemmeno utilizzate su Internet; esse rappresentano soltanto abbreviazioni semplici che le persone utilizzano, come «DNR» (non rianimare) e «DNS» (servizio di nomi di dominio e «HSPDA» (accesso ai dati a pacchetto ad alta velocità). Altre sono solo interpretazioni «sbagliate» non potendo conoscerne il vero significato, come «LUL», che prima facie significa «risata zoppa scomoda» e «LOLOL», tradotto come «molte risate a crepapelle». Pare che la guida non sia stata aggiornata e, infatti, ci si sta chiedendo se non esista una guida più recente. Alcune parole della guida sono diventate anche un meme; questo, è solo un esempio di quello che gli utenti hanno condiviso su Twitter : «I TUOI FIGLI SONO MESSAGGI DI CORONAVIRUS BRB- respira davvero male SMH- igienizza le mie mani TTYL- pensi che vivrai? ROFL-esaurimento (di) fluidi. zoppo! NVM: servono farmaci antivirus».
ARE YOUR KIDS TEXTING ABOUT CORONAVIRUS
BRB- breathing really bad
SMH- sanitize my hands
TTYL- think that you’ll live?
ROFL-running out (of) fluids. lame!
NVM- need virus meds— jacky (@JackWilliamRtF) March 12, 2020