Gravina, la 13enne costretta a rapporti orali dai coetanei

20/12/2010 di Redazione

LE IMPLORAZIONI – La vittima li ha implorati. ‘Per favore cancellate quei filmini’, gli ha detto. Non voleva che li vedesse il padre che non avrebbe giustificato quelle scene e che forse avrebbe avuto una reazione violenta. Per questo motivo una settimana dopo ha convinto un’amica a ‘marinare’ la scuola e ad andare a casa di uno dei minorenni per cercare di convincerlo a cancellare quelle immagini. Ma quando e’ arrivata li’, ad attenderla c’era anche un altro dei minorenni che aveva approfittato di lei e che anche quella mattina ha ripetuto la violenza davanti alla sua amica che ha assistito inerme, impossibilitata ad aiutarla.  I due minorenni hanno obbligato la giovane al solito rapporto orale, poi, l’hanno mandata via. A quel punto la vittima ha compreso che il branco non l’avrebbe mai lasciata in pace e che quei filmati avrebbero continuato a torturarla piu’ della stessa violenza subita.

LE INDAGINI – Tornata a casa, ha raccontato tutto ai suoi genitori. Il giorno dopo, accompagnata dal padre e da un avvocato, si e’ recata al Commissariato della sua citta’ e ha trovato il coraggio di raccontare tutto, di rivivere quei tragici momenti che l’avevano profondamente segnata.  Un mese sono durate le indagini della Polizia, coordinata dalle Procure Ordinaria e per i Minori. Gli agenti e i magistrati hanno ascoltato le testimonianze degli amici della 13enne e individuato i responsabili. Quattro ragazzi, un maggiorenne e tre minorenni, senza particolari problemi, se non scolastici (il 15enne e’ la terza volta che ripete la prima media), ma con alle spalle famiglie per cosi’ dire ‘normali’. Si tratta di veri e propri bulli, che solo agendo in gruppo trovavano ‘il coraggio’ di approfittare dei piu’ deboli, di spogliare della propria dignita’ una loro coetanea costringendola a pratiche erotiche contro la sua volonta’.

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