La gogna social (con foto e video) contro tre uomini innocenti accusati di furti sul lago di Como
I carabinieri li hanno fermati dopo le segnalazioni sui social. Ma non avevano nulla a che fare con i furti registrati nelle ultime settimane
27/12/2022 di Enzo Boldi
Prendete un pizzico di “giustizia fai da te”, unitela al delirio collettivo sui social ed ecco pronta l’ennesima vicenda di gogna mediatica da parte di un gruppo di utenti Facebook che nel giro di poche ore è riuscita a creare “il mostro” dal nulla sbattendolo in prima pagina. Con tanto di fotografie, video e aggiornamenti minuto per minuto degli spostamenti. La paradossale, ma strettamente attuale, vicenda arriva da Gravedona, comune di poco più di 4mila anime sul lago di Como. Le vittime di questa gogna social sono tre uomini, accusati sui social – senza alcuna prova – di essere gli autori dei furti nelle abitazioni che si sono susseguiti nel corso dei giorni prima di Natale. E sono intervenuti anche i Carabinieri che hanno fermato le tre persone “accusate”, prima di lasciarle libere: non avevano commesso alcun reato, non erano loro ad aver commesso quei furti.
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Una storia che non esiste. Una narrazione, visiva e non solo, con i volti di tre persone innocenti sbattute sui social e accusate di un qualcosa che non avevano commesso. Come riporta il quotidiano La Provincia di Como, dal 24 dicembre su una pagina Facebook dedicata ai cittadini di Gravedona (non faremo il nome per non fare “pubblicità”, ma occorre sottolineare che ora quei contenuti sono stati rimosso) molti utenti iscritti avevano iniziato a pubblicare le foto che immortalavano questi tre giovani uomini mentre camminavano in strada. E li hanno etichettati come gli autori dei furti nelle ville dell’Alto Lago. Senza alcuna prova.
Gravedona, la gogna social contro tre presunti ladri (innocenti)
Immagini e aggiornamenti, conditi dai classici commenti di chi è pronto a farsi giustizia da solo: «Oltre a rubare nella case alla vigilia del Natale, anche presi in giro, perché girano bellamente sulla Statale. L’unica è fare le ronde, prenderli e farli pentire di essere nati… Uno di loro lavora pure come infermiere, quanto siamo messi male?». Questo il commento che accompagnava il primo post pubblicato su quella pagina Facebook. E sotto una serie di commenti di questo tenore: «Organizziamo un gruppo di fuoco, mettiamo 5 o 6 macchine e giriamo di continuo finché non li prendiamo. Appena li vedete picchiateli, si va a letto con il terrore, anche per anziani e bambini. Le forze dell’ordine hanno le mani legate, si sa».
E, invece, le forze dell’ordine hanno seguito il tam tam social e hanno fermato i tre. Si trattava di un uomo che lavora in ospedale, suo fratello e un loro amico in vacanza proprio sul Lago di Como. Ma i tre erano innocenti. Nessuno di loro aveva partecipato ad alcun furto nelle abitazioni di Gravedona e Menaggio. E c’è chi, però, non è d’accordo con il lavoro delle forze dell’ordine e sostiene che ci siano “immagini inconfutabili”. E quell’immagine (anche quella) è stata pubblicata come “prova” sempre sulla stessa pagina: si vedeva uno dei tre uomini uscire da un’abitazione in centro città. Secondo i “giudici” di Facebook aveva appena commesso un furto. In realtà, era andato a trovare la sua fidanzata che abita proprio in quella palazzina (dove, oltretutto, non erano stati commessi furti nei giorni scorsi). E ora, chi ha diffuso quelle immagini (in cui si vedevano i volti dei tre uomini, senza alcuna censura) rischia di essere denunciato.