L’Italia come la Russia e l’Iran: esclusa dal Google AI Hackathon

Uno dei grandi eventi di Google per le start-up non vede presente il nostro Paese. E la sua assenza si colloca accanto a quelle di stati non particolarmente graditi all'ecosistema economico e politico degli Stati Uniti

28/03/2024 di Gianmichele Laino

C’è una certezza e una fitta coltre di mistero sulla certezza stessa. Stiamo parlando della partecipazione dell’Italia al Google AI Hackathon, uno degli eventi più importanti – organizzati dal colosso di Mountain View – che mette insieme la migliore intellighenzia delle start-up del pianeta che operano nel settore dell’intelligenza artificiale e che puntano, in qualche modo, a rivoluzionarlo. La certezza è rappresentata dal fatto che le start-up italiane sono state escluse, esattamente come quelle di diversi altri Paesi (su cui è più semplice immaginare un pregiudizio geopolitico). Il mistero è rappresentato dalle ragioni che hanno portato all’esclusione dell’Italia, con una possibile spiegazione – fornita dal membro del collegio del Garante della Privacy italiano, Guido Scorza – relativa a ragioni burocratiche e di tassazione (più complicate in Italia che altrove), per le quali il nostro Paese era stato già escluso in passato da iniziative organizzate dall’ecosistema di Google. Ma procediamo con ordine.

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Google AI Hackathon, perché l’Italia è stata esclusa dai partecipanti?

Ad accorgersi di questa nobile esclusione è stato l’account X @Monitorapa, che da tempo è attivo nella segnalazione di anomalie legate all’ecosistema digitale italiano:

I territori che sono stati esclusi insieme all’Italia sono quelli di Brasile, Crimea, Cuba, Iran, Corea del Nord, Quebec, Russia e Siria. Se si fa eccezione per il Brasile e per il Quebec (oltre, ovviamente all’Italia stessa), ci rendiamo conto che i Paesi non coinvolti nel Google AI Hackathon sono tutti stati non graditi all’ecosistema economico e politico americano per ragioni geopolitiche. Una delle ipotesi che è stata fatta riguarda l’esclusione dell’Italia motivata dalle decisioni del Garante della Privacy che, nello scorso anno, ha sospeso per qualche settimana l’utilizzo di ChatGPT in Italia, visti i seri problemi legati all’utilizzo di dati senza autorizzazione per addestrare i dataset dell’intelligenza artificiale. Un evento basato sull’intelligenza artificiale, dunque, avrebbe voluto mandare un segnale di questo tipo al nostro Paese.

Tuttavia, per contrastare questa ipotesi, l’intervento di Guido Scorza ha fornito una spiegazione alternativa: Quebec e Italia, anche in passato, erano state escluse da un evento Android che metteva a disposizione dei premi per progetti innovativi, per la «necessità di immobilizzare su un conto corrente l’intero ammontare del premio, e di assegnarlo davanti a un notaio», cosa evidentemente non compatibile con le esigenze organizzative del colosso di Mountain View. L’assonanza tra quanto accaduto in passato e quanto sta accadendo oggi con il Google AI Hackathon sembra piuttosto evidente (vista anche la presenza del Quebec tra le regioni escluse dall’evento).

 

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