Ma Giulio Gallera era «soprappensiero» anche quando postava sui social?

Le scuse dell'assessore al Welfare della Lombardia che aveva sconfinato facendo running

08/12/2020 di Gianmichele Laino

Giulio Gallera, l’assessore soprappensiero. Così soprappensiero che non si è accorto che stava sconfinando dal suo comune di residenza, mentre la Lombardia si trova in zona arancione, facendo una corsetta salutare di 20 chilometri e facendosi fotografare insieme ad altre persone. Ovviamente, gli sconfinamenti tra comuni sono vietati in un regime di zona arancione per le attività sportive e di questo lo stesso assessore si è detto consapevole, al momento delle scuse pubbliche dopo la polemica sui social network.

«Sono uscito a correre – riporta il Corriere della Sera -, come faccio quando posso su un percorso urbano tra quelli frequentati da noi runner milanesi. Ero solo, ho incrociato gli amici alla partenza e poi ognuno per conto suo, con il proprio passo e la sua distanza. Io mi sentivo bene, le gambe andavano, avevo la musica nelle orecchie e, se c’era, non ho fatto caso a nessun cartello che segnalasse il confine comunale. Avrò probabilmente sconfinato di un paio di chilometri e mi dispiace, ma non c’era alcuna intenzione, ero soprappensiero, immerso nella corsa in un percorso riservato a runner e ciclisti».

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Giulio Gallera era soprappensiero

Una riflessione, tuttavia, sarebbe da fare. L’attività fisica di Giulio Gallera è avvenuta di domenica mattina, mentre il post sui social network è stato pubblicato alle 15 di domenica pomeriggio. Ci sarebbe stato spazio per la riflessione se Gallera si fosse accorto di aver sconfinato, riguardando le foto. Delle due l’una: o l’assessore conosce poco il proprio territorio di competenza, oppure era soprappensiero anche quando – diverse ore dopo la corsa di 20 chilometri – ha deciso di postare le fotografie sui suoi seguitissimi canali social.

Giulio Gallera

Tra l’altro, come dimostrato sempre dallo stesso post sui social network, Giulio Gallera ha utilizzato anche una delle tante app che servono ai runner per monitorare la propria prestazione giornaliera, con l’indicazione dei chilometri. Sarebbe bastato dare un’occhiata al gps per stabilire che il percorso effettuato presentava uno sconfinamento comunale.

Un problema per chi, da rappresentante delle istituzioni, dovrebbe stare molto attento a dare il buon esempio. E a non sconfinare. Anche quando si tratta di dichiarazioni pubbliche di scuse. Perché quella della corsa soprappensiero ha un bel po’ di lacune.

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