Gallera: «Sistema Lombardia funziona, premiati dirigenti che hanno trasformato posti Covid in non Covid»

Giulio Gallera, in quota Forza Italia, rivendica l'operato della regione Lombardia per far fronte al Covid

21/10/2020 di Ilaria Roncone

Solo l’altroieri l’Ats di Milano ha ammesso che non riesce più a tracciare i contagi in città poiché sono ormai troppi. Se glielo domandi, facendo anche presente tutti i problemi sui vaccini anti-influenzali Lombardia – Gallera ha la risposta pronta: «Non ci sono problemi, il sistema in Lombardia funziona: delle migliaia di casi che stiamo trovando, il 90 per cento sono asintomatici, segno che le diagnosi avvengono grazie al contact tracing». Su Milano: «La situazione è difficile, ma ci sono più di mille contagi al giorno nell’area metropolitana. Se consideriamo che ognuno ha almeno una decina di contatti stretti, l’Ats ogni giorno dovrebbe fare dalle 7 alle 10 mila chiamate di tracciamento». Sui vaccini dice che «non è vero che non basteranno: abbiamo comprato 2.9 milioni di dosi, copriremo il 75 per cento delle fasce “target” indicate dal ministero».

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Gallera rivendica il premio ai dirigenti che hanno trasformato i posti Covid in non Covid

Nell’intervista rilasciata a Repubblica Gallera ha rivendicato quello che, alla luce degli ultimi fatti in Lombardia e della curva di contagio in salita, sembra tutto fuorché un merito: «Rivendico il premio per i letti Covid tagliati. Ha riavviato la sanità». L’assessore al Welfare della Lombardia ha segnalato l’aver scelto «di aver dato ai direttori degli ospedali, come obiettivo, il recupero di quelle prestazioni». Tutto questo è stato fatto per recuperare le prestazioni rimaste arretrate nel corso della prima ondata e Fallera assicura che «quei posti in poche ore possono tornare da “non Covid” a “Covid”. Cosa avrei dovuto dire agli ospedali, non riaprite le sale operatorie?».

Situazione in Lombardia «meno critica che in altre regioni»

A sostegno della sua tesi Gallera riporta i dati: «I numeri assoluti qui sono più alti perché la Lombardia ha più abitanti. Ma a domenica scorsa qui avevamo un ricoverato ogni 9.389 abitanti. In Campania erano uno ogni 6.800, in Lazio uno ogni 5.345, in Liguria uno ogni 3.858, in Piemonte uno ogni 5.884». Sui blocchi che alcuni ospedali lombardi stanno iniziando a fare Gallera dice che «si stanno riconvertendo alcune attività ordinarie, ma non siamo al blocco totale come la scorsa primavera. Quando, in un mese, siamo passati da poco più di 700 letti di intensiva a 1.800, da mille a 12 mila posti di Pneumologia. Siamo in grado di far fronte all’emergenza. Questa settimana riapriremo anche i reparti della Fiera di Milano e di Bergamo, dove ci sono altri 300 posti».

Per il raddoppio delle terapie intensive «i ritardi non sono i nostri»

Sul raddoppio delle terapie intensive Gallera dice che il ritardo dipende dal governo: «A giugno abbiamo approvato un piano per raddoppiarle in modo strutturale ed evitare di trasformare i letti “non Covid” in “Covid” bloccando l’ordinario. Lo abbiamo stilato come chiesto dal governo, che ha stanziato per la nostra regione 250 milioni per arrivare a oltre 1.400 posti». L’ok sarebbe arrivato dal governo «a fine luglio: da allora, però, siamo in attesa del commissario Arcuri, che solo venerdì scorso ha nominato le aziende che faranno da enti attuatori».

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