Quello che Giorgia Meloni dimentica di dire nel suo tweet su Disney, Dumbo, Aristogatti e Peter Pan
La casa di produzione non è certo in preda a un delirio ideologico
25/01/2021 di Redazione
Funziona così. Giorgia Meloni su Disney mette insieme due titoli decisamente forzati su quella che è l’attuale situazione e ci costruisce un tweet di propaganda contro un presunto «delirio ideologico». Uno degli argomenti del giorno – ricordiamocelo: mentre il governo è impegnato a risolvere una crisi difficilissima, in piena pandemia, con alcune scadenze importanti – è stato quello della piattaforma Disney+ che ha limitato la visione di Peter Pan, degli Aristogatti e di Dumbo a bambini di età inferiore ai sette anni per la presenza di alcuni contenuti sensibili al suo interno. Una decisione che, fondamentalmente, si traduce nell’aggiunta di un disclaimer a inizio film – nella versione di Disney+ per adulti – che spiega le motivazioni per cui la visione di questi film di animazione debba essere opportunamente contestualizzata.
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Giorgia Meloni su Disney, il suo tweet
«Il politicamente corretto colpisce anche le carte da gioco e i classici per bambini, fortunatamente (per ora) non in Italia – ha scritto la Meloni, postando articoli dell’Huffington Post e del Giornale che usano parole come “vieta” e “addio” -. Quando finirà questo delirio ideologico?».
Il politicamente corretto colpisce anche le carte da gioco e i classici per bambini, fortunatamente (per ora) non in Italia.
Quando finirà questo delirio ideologico? pic.twitter.com/3tjxfbE25l— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) January 25, 2021
In realtà, la mossa della Disney – che rientra in una operazione più ampia di revisione dei propri contenuti sulla piattaforma, per evitare scivoloni di natura razzista – era ampiamente preventivata a partire dal mese di ottobre. Su Disney+, per Aristogatti, Peter Pan e Dumbo, compare un avviso a inizio film (film che, pertanto, non vengono né vietati, né salutati per sempre) in cui si riporta, testualmente, il seguente messaggio:
«Questo programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti errati nei confronti di persone o culture. Questi stereotipi e comportamenti erano sbagliati allora e lo sono ancora oggi. La rimozione di questo contenuto negherebbe l’esistenza di questi pregiudizi e il loro impatto dannoso per la società. Scegliamo invece di trarne insegnamento per stimolare il dialogo e creare insieme un futuro più inclusivo».
Dunque, Giorgia Meloni omette che questa tipologia di “delirio ideologico” altro non è che un avviso per ricordare agli spettatori che la rappresentazione, negli Aristogatti, di un gatto con gli occhi a mandorla e con delle bacchette rappresenta uno stereotipo per indicare il popolo cinese; che non è corretto, da parte di Peter Pan, definire “pellerossa” la tribù dell’adorabile Giglio Tigrato; che il verso della canzone E quando poi veniamo pagati / buttiamo via tutti i nostri soldi è sbagliato nei confronti delle persone afrodiscendenti che hanno lavorato nel sud degli Stati Uniti.
Insomma, Disney mette semplicemente in guardia dai luoghi comuni utilizzati in passato dagli sceneggiatori. Quegli stessi luoghi comuni contro cui Giorgia Meloni si scaglia ferocemente quando un giornale satirico tedesco o olandese li associano all’Italia. Come sempre, sovranisti a targhe alterne.