La bufala di Calimero tolto dal catalogo Disney + a cui i sovranisti stanno credendo

Calimero, il personaggio del celebre cartoon degli anni ’60, è al centro di uno scandalo per i suoi contenuti razzisti. O almeno questo è quello che credono i sovranisti, che stanno facendo girare una catena social in cui si afferma che Disney + ha decido di rimuovere Calimero dal proprio catalogo a causa dei contenuti che veicola. L’immagine che gira è quella di un presunto articolo della testata Huffington Post ma leggendo la didascalia o anche solo con un paio di click si scopre immediatamente che si tratta di una notizia falsa, una vera e propria bufala Calimero.

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Bufala Calimero: mai stato su Disney +

Il primo presupposto: Disney + non ha rimosso Calimero per razzismo perché Calimero non c’è mai stato nel suo catalogo. Basterebbe digitare il nome del celebre pulcino e il nome della piattaforma streaming per rendersene conto immediatamente. Già il nesso fatto dallo screen che sta girando tra Calimero e Disney + non ha ragione di esistere, fa notare Bufale.net, ma anche se questo non lo si sa basta andare a leggere il testo dell’immagine perché sorgano ulteriori dubbi (dubbi non da poco).

La frase di Priscilla “Once you go black you’ll never come back”

Per chi non lo sapesse o non lo ricordasse, Priscilla è la pulcina protagonista insieme a Calimero e sua fidanzata. La didascalia nella foto fake attribuirebbe al personaggio la frase: “Once you go black you’ll never come back“, una tra le ragioni per le quali il cartone sarebbe stato rimosso dal catalogo. Considerato che la traduzione letterale di questa frase è “Una volta che vai col nero, non torni indietro“ appare ancora più evidente che in questo presunto articolo di HuffPost qualcosa non vada. C’è più di un vago indizio, insomma, per intuire che la pubblicazione di Huffington Post – seppur fatta bene graficamente – sia una bufala. Anche considerato che, andando a cercare l’articolo tramite il titolo, non ce n’è traccia nei database del giornale. Tutti i commenti indignati che si leggono a proposito di questa bufala e che indica certe contromisure all’ingiustizia sociale, quindi, sono fatti basandosi sul nulla.

 

 

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