Negazionisti sì, neofascisti no: i gilet arancioni mollano Forza Nuova
L'AdnKronos riporta il testo delle lettera dell'ex generale Pappalardo a Roberto Fiore in cui annuncia lo scioglimento del sodalizio
23/11/2020 di Enzo Boldi
Il loro amore appena nato è già finito. A sancire la fine della relazione a distanza (ma neanche troppo) tra i famosi Gilet Arancioni e Forza Nuova è stato lo stesso leader del movimento dal colore sgargiante, salito agli onori della cronaca per aver organizzato e preso parte alla maggior parte delle manifestazioni negazioniste che si sono tenute in Italia negli ultimi mesi. Poi il clamore mediatico (suo e del suo movimento) è andato via via scemando. E ora anche il sodalizio con il movimento di estrema destra è giunto al termine. Per motivi di opportunità.
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«Un sodalizio che non poteva durare troppe differenze ideologiche. Pur condividendo lo spirito Patriottico e Liberale di Fn, i Gilet Arancioni intendono sospendere il percorso politico iniziato, restando ancora il suo partito nell’immaginario collettivo legato ad un passato, che potrebbe condizionare le nostre scelte». Questo è il testo – riportato da AdnKronos – della lettera firmata dall’ex generale dell’Arma dei Carabinieri (e leader dei gilet arancioni) inviata al segretario di Forza Nuova Roberto Fiore.
Gilet arancioni e Forza Nuova, fine del sodalizio
Fine di un amore nato in piazza e sui social. Ma non tanto per rinnegare le battaglie (negazioniste) fatte insieme in varie zone d’Italia (tra Milano e Roma, per esempio), ma per motivi di opportunità. L’ex generale Pappalardo, infatti, si è reso conto che quel pensiero politico nostalgico di Forza Nuova non può che screditare l’immagine dei suoi gilet arancioni (sì, questa è la sintesi e potete anche sorridere, ndr). Insomma: negazionisti sì, neofascisti no. Ecco che il leader dei gilet arancioni prova a ricostruirsi una verginità nella sua immagine pubblica. Come se l’aver negato l’esistenza del virus fosse un qualcosa degno di una medaglia.
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