Zaia contro Pappalardo: «Bisognerebbe fare una legge per chi nega l’evidenza» | VIDEO

01/06/2020 di Enzo Boldi

Non si placano le polemiche dopo la manifestazione dei gilet arancioni in piazza Duomo a Milano. Quel che è accaduto sabato pomeriggio nel capoluogo lombardo ha provocato moltissime reazioni, anche da parte del mondo politico. L’ultimo a parlarne è stato il governatore del Veneto che, commentando quelle immagini, ha paragonato quel che è successo ai terrapiattisti e a chi ancora nega la Shoah. Luca Zaia contro Pappalardo, e propone una legge per punire chi nega l’evidenza dei fatti.

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«Io dico che bisognerebbe fare una legge per chi nega l’evidenza – ha detto questa mattina Luca Zaia ad Agorà, su Rai 3 -. È pieno di terrapiattisti, di chi nega la Shoah. Ci sono teorie che vanno al di fuori della realtà, non possiamo permettere che qualcuno possa infamare: c’è chi rischia di perdere la vita a causa di informazioni sbagliate». Parole durissime su quello che è accaduto sabato in piazza Duomo a Milano.

Zaia contro Pappalardo e la legge contro chi nega l’evidenza

«Io resto convinto che il tema reputazionale sia fondamentale in questo Paese. Non possiamo pensare che chiunque possa diffamare per poi nascondersi dietro la giustificazione del dibattito politico o del libero pensiero – prosegue Zaia -. C’è gente che sostiene che la terra sia piatta, Galileo si sta rovesciando nella tomba. A me sembra una cosa fuori di testa, e mi sembra fuori di testa che la gente possa diffondere ancora queste idee».

I negazinisti

Ma il pensiero di Luca Zaia contro Pappalardo (e i gilet arancioni) offre altri spunti storici: «Prendiamo la Shoah e quello che è stato lo sterminio degli ebrei: ecco, cominciamo col dire che c’è chi nega che siano mai esistiti i campi di concentramento. A me non sembra normale, soprattutto per messaggi che vanno a intercettare i ragazzi. Nella rete c’è una sorta di cloaca dove entrano tutti questi messaggi negativi. Cominciamo a mettere ordine. Io sono per la libertà di pensiero, ma c’è un limite oltre al quale non si può andare».

(foto di copertina: da Agorà, Rai 3)

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