Il fatato mondo di Giulio Gallera
In Lombardia è stato utilizzato solo il 3% delle dosi di vaccino consegnate. Ma per lui la colpa è delle altre Regioni che li hanno già fatti
03/01/2021 di Enzo Boldi
Sì, lo ha detto veramente. Non parliamo (solamente) del passaggio in cui cita le sacrosante ferie del personale sanitario, ma delle colpe che Giulio Gallera dà alle altre Regioni. Il motivo? Ne hanno fatti più della Lombardia per fare i fenomeni. Questa è la sintesi del pensiero dell’assessore alla Sanità e al Welfare lombardo che nella sua intervista a La Stampa sostiene che il piano vaccinale in Lombardia non è stato modificato con l’arrivo delle dosi (oltre 80mila nella prima settimana) perché buona parte del personale era in ferie (per le festività natalizie). Insomma, Gallera sui vaccini in Lombardia dà la colpa alle altre Regioni.
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«Agghiacciante una simile classifica. Per non parlare di quelle regioni che hanno fatto la corsa per dimostrare di essere più brave di chissà chi. Noi siamo una regione seria. Partiamo domani con 6000 vaccinazioni al giorno nei 65 hub regionali. I conti facciamoli tra 15 o 20 giorni», ha detto Giulio Gallera nella sua intervista a La Stampa. I numeri parlano chiaro: il conteggio ufficiale parla di 2.416 dosi utilizzate sulle 80mila disponibili nei primi giorni della campagna vaccinale. Un dato che porta a un rapporto del 3%. Peggio hanno fatto solo Molise, Sicilia e Sardegna.
Gallera sui vaccini in Lombardia dà la colpa alle altre Regioni
Eppure Gallera sui vaccini in Lombardia dà la colpa alle altre Regioni che, a differenza di Milano e dintorni, hanno avviato più velocemente la campagna. La speranza è che dal 4 gennaio, come affermato dallo stesso assessore, si parta con il recupero e si si riescano a fare quelle 10mila inoculazione annunciate. Perché non ci saranno neanche più le ferie citate: «Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa. Ma assicuro tutti che faremo in tempo, nei tempi previsti. La vaccinazione è una priorità». Insomma, non se l’è sentita di farli rientrare dalle sacrosante vacanze.