Frejus, la Ferrovia che c’era già (dimenticata per la Tav)

CONFRONTO TRA TEMPI – Parliamo di ciccia autentica. Quella in nero è la linea storica, quella tratteggiata di rosso rappresenterà il tunnel, quella tratteggiata di blu la nuova linea AV/AC in tratta italiana. Guardate bene la linea blu. Osservate il giro previsto.

Questa invece è una tabella tratta dalla relazione di esercizio di RFI e Italferr sulla nuova linea Torino Lione. Viene confrontata la percorrenza di un ETR 485 con orizzonte temporale 2035 tra linea storica e AV/AC, con partenza da Lyon – Part Dieu e arrivo a Torino Porta Nuova. L’ETR ci metterebbe un’ora, tre minuti e 32 secondi in meno. 29 minuti verrebbero recuperati in territorio francese, portando il guadagno italiano a 34 minuti. Il prossimo riferimento è relativo a Susa AV, la quale si trova come dimostrato dal grafico nei pressi di Bussoleno. Con la nuova linea, segnata in blu, si guadagnerebbero 2 minuti rispetto all’attuale. Due minuti. Tutto grazie al percorso più tortuoso. Se stessimo parlando di una linea prossima alla saturazione come fu la vecchia Bologna – Firenze, potremmo anche accettarlo. Ma stiamo parlando di una linea sottoutilizzata per stessa ammissione di RFI e del Governo Italiano. Una riorganizzazione dei regionali basterebbe -e probabilmente avanzerebbe- visto che non stiamo parlando ad esempio della Milano – Bologna, linea satura per definizione.

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