Però Facebook “segnala” le foto dei trattori a Parigi (evidentemente manipolate)
Giustamente, vengono etichettati i contenuti fuorvianti e falsi, soprattutto se generati dall'AI. Si tratta, però, sempre di una manipolazione
06/02/2024 di Enzo Boldi
In questi giorni, l’Europa è al centro delle manifestazioni, delle mobilitazioni e delle proteste degli agricoltori. Migliaia di trattori e mezzi agricoli hanno paralizzato alcune delle principali strade e autostrade in direzione delle grandi città e delle capitali del Vecchio Continente. Parallelamente a tutto ciò, stanno circolando sui social alcune immagini. Come la foto dei trattori arrivati a Parigi e delle balle di fieno che hanno occupato parte degli Champs-Élysées, fin sotto alla Torre Eiffel. Si tratta, però, di immagini false. Generate dall’intelligenza artificiale. Scatti non reali che hanno ottenuto un notevole riscontro sui social, con Facebook che – attraverso il lavoro dei fact-checker indipendenti – ha provveduto a etichettare i contenuti. Ma questo sembra il classico gioco del “due pesi e due misure”.
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Piccola premessa: appare piuttosto evidente che i contenuti falsi e fuorvianti debbano essere segnalati ed etichettati da tutte le piattaforme socia, proprio al fine di evitare fraintendimenti e false interpretazione della realtà. Sta di fatto che appare piuttosto sui generis la prontezza di riflessi di Meta nell’intervento sulle foto trattori Parigi rispetto alla decisione di non intervenire – e consentire di essere ancora pubblicato sulle bacheche social – sul video alterato e manipolato in cui il Presidente degli Stati Uniti viene etichettato da un utente (e dalle migliaia di persone che hanno condiviso post e filmato) come “pedofilo malato“.
Foto trattori Parigi, Meta la segnala come “alterata”
Fatta questa doverosa promessa, andiamo ad analizzare il contenuto diventato virale e che ora appare – su Facebook – preceduto da un’etichetta (a mo’ di disclaimer) per segnalare agli utenti l’alterazione della realtà attraverso l’intelligenza artificiale. A generare la foto trattori Parigi è stato un AI Art Director, Vincent Smadja, che vive proprio nella capitale francese. La sua immagine è stata pubblicata sul suo canale Linkedin quattro giorni fa.
La foto mostra un’immagine di Parigi invasa dai trattori, con le balle di fieno che arrivano sotto la Torre Eiffel. Ma lo stesso artista, ha voluto specificare una cosa: «La città di Parigi trasformata in campagna. Dato che le autostrade sono diventate circuiti di trattori, ho immaginato come sarebbe stata Parigi se i contadini avessero varcato le porte di Parigi. Si prega di non condividere questa serie senza menzionare che è stata generata dall’intelligenza artificiale per prevenire le fake news nel contesto attuale». Dunque, viene specificata la genesi di questa immagine e si raccomanda a tutti di citare la creazione da parte di uno strumento AI (nel caso specifico, Midjourney). Esattamente come previsto dall’AI Act. E questo non è l’unico “lavoro” generato da Smadja.
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Dunque, l’evidenza è piuttosto evidente. Questa foto trattori Parigi è stata condivisa migliaia di volte da molti utenti. Alcuni l’hanno ritenuta vera, altri hanno ironizzato cercando di giocare con chi – potenzialmente – potrebbe confonderla con la realtà. Altri l’hanno analizzata arrivando alla verità già chiara fin dal principio: si tratta di una realtà manipolata grazie all’intelligenza artificiale.
L’etichetta
Chi conosce Parigi (ma basta uno strumento come Google Maps e la sua street view) sa bene che quella non è la strada che porta alla Torre Eiffel. Dunque, secondo le regole sui contenuti manipolati da Meta, dovrebbe essere palese l’alterazione. E, invece, dopo la viralità si è provveduti all’etichettatura.
La foto è evidentemente alterata. Ovviamente Meta è intervenuta perché, all’interno delle sue regole sui contenuti manipolati, l’attenzione è rivolta ai contenuti generati con l’intelligenza artificiale. Questo, però, è un limite. Come è evidente dal caso che stiamo analizzando oggi. Quel video modificato (in loop) di Joe Biden con la nipote e l’accusa (social) di “pedofilia” non è stato oggetto di segnalazioni, censura e rimozione. Nonostante si affermassero delle accuse molto gravi e nonostante il filmato fosse stato manipolato. Facebook ha detto che era evidente la manipolazione, quindi non occorreva intervenire (e questo, stando alle regole della piattaforma, non ha permesso neanche all’Oversight Board di invertire la decisione). Due pesi e due misure, rispetto a un’alterazione della realtà piuttosto evidente in una sola foto.
(foto di copertina generata, grazie all’AI, da Vincent Smadja e condivisa sui social)