Fine del mercato tutelato: perché finirà e cosa aspettarsi
Come approcciarsi a questo 2024 che è stato indicato come un anno assolutamente fondamentale per il mercato del gas in Italia
25/10/2023 di Redazione Giornalettismo
Il mercato tutelato del gas è un regime tariffario introdotto in Italia nei primi anni 2000 per tutelare gli utenti domestici e le piccole imprese. In cosa consiste esattamente? E come mai è stato necessario introdurlo?
In parole semplici, il mercato tutelato stabilisce delle tariffe regolate per la vendita del gas naturale e dell’energia. I prezzi non sono liberamente definiti dalle leggi di mercato, ossia da domanda e offerta, bensì vengono aggiornati periodicamente dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) sulla base di criteri previsti per legge.
Si tratta insomma di una rete di protezione studiata per difendere gli utenti da eventuali speculazioni ed eccessive fluttuazioni dei prezzi in un settore delicato come quello energetico. Un baluardo a tutela dei cittadini, per usare una metafora militare.
Il contesto della fine: perché il mercato tutelato sta finendo
Il mercato tutelato nasceva con una funzione transitoria, per accompagnare gradualmente i consumatori verso la piena liberalizzazione. Dopo oltre 15 anni, il momento del passaggio definitivo al libero mercato sembra ormai finalmente giunto.
Ma quali sono le ragioni che hanno portato a questa svolta? Proviamo a fare chiarezza sul contesto che ha decretato la fine del mercato tutelato.
In primis, va ricordato che si tratta di una decisione coerente con il percorso avviato dall’Unione Europea ormai da anni. L’obiettivo è quello di completare il processo di creazione di un mercato unico dell’energia, in cui vi sia piena concorrenza tra gli operatori a beneficio dei consumatori. Dunque, mantenere artificialmente in vita regimi come quello del mercato tutelato stride con questa prospettiva.
In secondo luogo, dopo oltre un decennio e mezzo, si ritiene che gli italiani abbiano ormai acquisito dimestichezza con il libero mercato, che offre maggiori opportunità di scelta e di risparmio rispetto alle tariffe amministrate. Certo, permangono timori, soprattutto per le fasce più anziane e meno digitalizzate della popolazione, ma in linea generale, si reputa giunto il momento di compiere il grande passo.
Il definitivo superamento del regime tutelato viene visto come un’opportunità di rilancio per l’intero comparto energetico italiano, favorendo gli investimenti in innovazione e sostenibilità ambientale. Insomma, non più solo una scelta obbligata, ma una opportunità di crescita.
Naturalmente, non mancano critiche da parte di chi vede rischi di aumenti sproporzionati delle tariffe o teme l’impreparazione di molti utenti. Sicuramente sarà una transizione da gestire con attenzione, ma questo non deve certo essere visto come un freno o un ostacolo insormontabile.
Cosa cambia per i consumatori
Il 2023 sarà dunque un anno di svolta per il mercato energetico italiano e per milioni di consumatori. Ma entriamo più nel concreto: cosa cambierà per famiglie e microimprese con la fine del mercato tutelato del gas, che ricordiamo avverrà nel gennaio 2024?
Il primo cambiamento consisterà nella necessità di scegliere un fornitore sul mercato libero, mentre finora chi era nel tutelato poteva contare sulle tariffe regolamentate da ARERA, l’ente governativo preposto a questo compito all’interno del mercato tutelato. Bisognerà valutare le diverse offerte sulla base delle proprie abitudini di consumo.
In secondo luogo, se nel tutelato le condizioni erano uguali per tutti, nel libero mercato ogni fornitore applicherà condizioni specifiche, sia sui prezzi che su altri aspetti del contratto. Sarà dunque decisivo confrontare le offerte per trovare quella più vantaggiosa, facendo attenzione a costi nascosti o vincoli di fidelità.
Preparazione alla transizione: cosa dovrebbero fare i consumatori
È importante che i consumatori si facciano trovare preparati a questa transizione al mercato libero: questo può essere fatto seguendo alcuni semplici consigli.
Innanzitutto, chi è ancora nel regime di maggior tutela deve iniziare, con un po’ di anticipo, a valutare le offerte sul mercato libero. Meglio non arrivare a ridosso della scadenza e avere il tempo per valutare attentamente le condizioni. Ovviamente chi non sarà passato al mercato libero alla scadenza, non si vedrà tagliate le forniture: queste persone passeranno infatti sotto un servizio di tutela provvisoria, che prevederà una divisone della penisola in 26 zone e un’asta per determinare il fornitore in ciascuna zona. Ovviamente, si tratterà di una situazione temporanea, anche queste persone dovranno poi passare al mercato libero.
Inoltre, è cruciale capire bene il proprio profilo di consumo, in modo da poter confrontare le offerte sulla base delle reali esigenze. Quanto gas si usa in un anno? Solo per uso cucina o anche per riscaldamento? Rispondere a queste domande consente di identificare l’offerta più vantaggiosa.
Un altro suggerimento è quello di prestare attenzione ad aspetti come la durata del contratto, l’eventuale prezzo bloccato del gas, i servizi inclusi.
Chi ha già scelto il mercato libero, deve verificare se il proprio contratto resterà valido anche dopo la fine del tutelato, oppure se sarà necessario riformularne uno nuovo. Insomma, informarsi è la parola d’ordine per evitare brutte sorprese.
Seguendo questi consigli, il passaggio al libero mercato potrà rivelarsi un’opportunità più che un problema.
Tutele per i clienti vulnerabili
Uno degli aspetti cruciali nel passaggio dal mercato tutelato a quello libero è assicurare adeguate tutele ai clienti vulnerabili, ovvero alle fasce di popolazione che per condizioni economiche o fisiche hanno necessità di maggiori garanzie.
Ma chi rientra precisamente in questa categoria? Si tratta innanzitutto delle famiglie con ISEE inferiore ai 12.000 euro annui, che possono accedere al bonus sociale per elettricità e gas, uno sconto in bolletta pensato per alleggerire la spesa energetica.
Rientrano tra i clienti vulnerabili anche gli over 75 che vivono soli o coppie in cui entrambi superano i 75 anni, nonché i nuclei familiari con persone disabili o malate gravi che necessitano di apparecchi elettrici indispensabili per il mantenimento in vita.
Cosa prevede la normativa per tutelare queste fasce di clienti? Innanzitutto vengono garantite condizioni contrattuali più favorevoli, come ad esempio il divieto di interruzione della fornitura per morosità. Inoltre è previsto un servizio di consulenza gratuito con un tutor che li accompagni nel passaggio al mercato libero.
Gli operatori come Plenitude sono impegnati a garantire la massima attenzione e cura per questo segmento di clienti, assicurando continuità di servizio e condizioni economiche sostenibili. Nessuno deve restare indietro in questa transizione epocale del mercato energetico.
Proroga della fine del mercato tutelato: è una possibilità concreta?
È importante sottolineare come negli ultimi tempi si stiano rincorrendo voci che parlano di una ulteriore proroga alla fine del mercato tutelato. In particolare, tale evenienza è particolarmente cara alle associazioni dei consumatori, che ritengono che a causa dei rincari degli ultimi tempi, questo non sia il momento migliore per una svolta così importante nel settore. Come è possibile intuire, si tratta di una discussione sempre attuale anche all’interno degli organismi di governo, a cui spetterà l’ultima parola in merito.
Conclusione e prospettive future
Allo stato attuale delle cose, il 2024 segnerà una svolta fondamentale per il mercato del gas in Italia, con la fine del regime di maggior tutela che traghetterà tutti i consumatori nel libero mercato.
Si apre così una nuova era, che potenzialmente potrà portare benefici ai clienti finali in termini di possibilità di scelta e risparmio. Molto però dipenderà dalla capacità di tutti gli attori in campo, autorità di regolazione, operatori come Plenitude, associazioni di consumatori, di collaborare per una transizione ordinata che non lasci indietro nessuno.
Nei prossimi anni sarà interessante osservare come evolverà il mercato libero, spingendo verso servizi sempre più digitalizzati e sostenibili. Una cosa è certa: il settore energetico italiano è a un crocevia storico, le cui conseguenze si vedranno a lungo termine.