Ma perché Gazzetta dice che quella della compagna di Dybala è una «dichiarazione shock»?

Il titolo del quotidiano sportivo

21/01/2021 di Redazione

La redazione di Mediagol precisa che il titolo originale utilizzato dalla testata, ad oggi rimasto invariato e visibile sul web, è «Juventus, le confessioni intime di Lady Dybala su Instagram: “Io bisessuale? Credo di sì”». 

Oggi si parla tanto di Oriana Sabatini, compagna del calciatore della Juventus Paulo Dybala. Il motivo? Una sua risposta, via Instagram Stories, ad alcuni suoi followers che le avevano chiesto, a bruciapelo, se fosse bisessuale. Ora, al di là del morboso interesse verso la vita sessuale dei personaggi famosi e non soffermandoci particolarmente sulla risposta della ragazza (ha detto: «Se ci devi mettere un’etichetta, credo di sì»), è opportuno valutare lo spazio che la principale testata sportiva italiana – La Gazzetta dello Sport – ha dato alla notizia e il titolo scelto per introdurla.

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Fidanzata Dybala, il titolo della Gazzetta

La premessa è che il sito della Gazzetta dello Sport ha costruito un network fatto di un insieme di testate verticali, che si occupano – ad esempio – di singole squadre di calcio o di particolari aspetti del settore (come, appunto, il gossip e i calciatori). Molto spesso propone alcuni di questi articoli che arrivano dal network nella propria homepage. Nella fattispecie, l’articolo in questione è ripreso dalla testata Mediagol.

Come ha correttamente notato Jacopo Ramazzotti su Twitter, per la notizia della bisessualità della fidanzata di Dybala, la Gazzetta ha scelto questo titolo: «La dichiarazione shock di Lady Dybala: “Credo di essere bisessuale”».

Al di là della cattiva abitudine di etichettare le compagne dei calciatori con il titolo di “Lady”, occorre soffermarsi sul fatto che il principale quotidiano sportivo italiano ritenga possa essere uno “shock” sapere che un personaggio pubblico sia bisessuale. Delle due l’una: o il video della vecchia intervista di Matteo Renzi alla BBC è ormai entrato nelle orecchie di tutti a tal punto da farci scrivere “shock” dappertutto, oppure siamo ancora molto indietro – soprattutto nel mondo dell’informazione – sia sul lessico LGBT, sia su cosa sia un vero shock.

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