Chiara Ferragni e il crossover generazionale per coinvolgere i giovani nel dibattito artistico

19/07/2020 di Enzo Boldi

«Gli Uffizi non hanno bisogno di Chiara Ferragni, né Chiara Ferragni degli Uffizi». Lo ha detto il direttore delle Gallerie fiorentine Eike Schmidt in un’intervista pubblicata questa mattina sul quotidiano La Repubblica. E non si tratta di una critica a un’iniziativa presa da lui stesso, ma di un’analisi logica dopo le proteste per quanto accaduto nei giorni scorsi a Firenze. La visita di Chiara Ferragni agli Uffizi è stata l’ennesimo pretesto per attaccare la famosa influencer e imprenditrice. Ma dietro quella scelta c’è un qualcosa che riguarda la cultura.

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«Siamo stati fra i primi musei a sbarcare su TikTok e oggi in molti, nel mondo, ci stanno seguendo. In generale, quello dei giovani è un problema che ci ponevamo anche prima, per esempio quando abbiamo invitato le star del festival Firenze Rocks a visitare i nostri musei – ha detto Eike Schmidt a La Repubblica -. Il nostro obiettivo, però, non è soltanto economico. Noi abbiamo una visione democratica del museo: le nostre collezioni appartengono a tutti, non solo a un’autoproclamata élite culturale, ma soprattutto alle giovani generazioni».

Ferragni agli Uffizi, la replica del direttore delle Gallerie

Dopo la pubblicazione di quelle storie sui profili social, sia l’influencer che il museo sono stati presi di mira dagli haters, dando il via libera a una valanga di critiche e commenti pieni di sessismo e snobismo. Insomma, Chiara Ferragni agli Uffizi sembra non esser piaciuta a nessuno. Ma non è così. Come spesso capita, infatti, la minoranza rumorosa ha fatto più clamore dalla maggioranza silenziosa che, invece, ha compreso in pieno lo spirito di quella iniziativa. Insomma, una polemica che ha ricalcato quanto accaduto qualche settimana fa con il caso dei Museo Vaticani.

Il crossover generazionale sulla cultura

«Se i giovani non stabiliscono oggi una relazione col patrimonio culturale, è improbabile che in futuro, quando saranno loro i nuovi amministratori, vorranno investire in cultura – ha spiegato il direttore delle Gallerie degli Uffizi -. Per questo è importante usare il loro linguaggio, intercettare la loro ironia e il loro potenziale creativo».

(foto di copertina: da profilo TikTok delle Gallerie degli Uffizi)

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