Vittorio Feltri scommette sull’assoluzione di Salvini
26/05/2020 di Enzo Boldi
Oggi la Giunta per le Immunità del Senato voterà sul caso Salvini-Open Arms. A differenza di quanto accaduto per la vicenda Gregoretti, questa volta i numeri sembrano essere più in bilico e non è detto che due ex pentastellati voteranno a favore del processo contro l’ex Ministro dell’Interno. Nel frattempo, però, è scoppiata la bolla legata alle intercettazioni tra magistrati (Palamara in primis) proprio sul lavoro svolto dal segretario della Lega mentre occupava la poltrona del Viminale. Vittorio Feltri sul processo a Salvini, visti gli ultimi accadimenti, è sicuro: sarà assolto.
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Nel suo editoriale su Libero quotidiano, Vittorio Feltri sostiene che quel che è uscito dalle intercettazioni tra i magistrati rappresenta un autogol che permetterà al leader della Lega di uscire indenne dal processo che inizierà a ottobre (e non più a luglio come indicato nelle precedenti settimane). Secondo lui, infatti, quei dialoghi e quelle chat mostrerebbero come il tutto sia stato strumentalizzato dalla Giustizia che voleva fermare l’ascesa di Matteo Salvini, senza che l’ex ministro avesse commesso alcun reato.
Feltri sul processo a Salvini: sarà assolto
«Adesso tuttavia l’inganno è venuto a galla e sarà arduo per i giudici massacrare un imputato che due loro colleghi di vertice hanno confidenzialmente affermato di non essere punibile – scrive Vittorio Feltri sul processo a Salvini -. Ci auguriamo che nessuno abbia il coraggio di colpire uno che Caino non è. Pertanto oso prevedere che Salvini sarà assolto e che la sinistra rimedierà così la solita figuraccia».
La domanda a Mattarella
Oltre al suo vaticinio, Vittorio Feltri si chiede perché Sergio Mattarella non abbia proferito alcuna parola – in pubblico – sul caso delle intercettazioni in cui è stato fatto il nome di Matteo Salvini relativamente al processo per il caso Gregoretti: «Mi domando solo per quale cagione Sergio Mattarella, presidente del CSM, non fiati davanti a questa vicenda assurda e neppure a proposito delle intercettazioni registrate durante conversazioni non limpide tra toghe e giornalisti compiacenti. Uno scandalo nello scandalo meriterebbe almeno due parole del capo dello Stato. Restiamo in ansiosa attesa».
(foto di copertina: da In Onda, La7)