L’articolo di Feltri sul caso Genovese e sulla ragazza «ingenua» è colpa nostra

Abbiamo troppe volte guardato quasi con rassegnazione all'editorialista di Libero

24/11/2020 di Gianmichele Laino

Oggi abbiamo letto l’articolo di Vittorio Feltri sul caso Genovese. La verità? Avremmo preferito non farlo. Ma una volta letto, è impossibile restare in silenzio. Perché ogni volta che ci siamo girati dall’altra parte, ogni volta che abbiamo allargato le braccia davanti alle esternazioni dell’editorialista di Libero, ogni volta che abbiamo commentato i provvedimenti sempre a metà tra la ramanzina e il mood questa è l’ultima volta siamo stati un po’ complici del percorso che ha portato alla scrittura di questo articolo.

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Feltri sul caso Genovese, cosa ha scritto l’editorialista di Libero

Innanzitutto, sin dal titolo, si capisce il tenore del suo editoriale sul caso Genovese e sulla vittima di questa storia. Si ricorda che l’ex ideatore di Facile.it si trova in carcere con l’accusa di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni gravissime. La ragazza vittima di tutto ciò viene definita ingenua. Nel pezzo si scopre che la diciottenne avrebbe dovuto saperlo: «pensava che entrando nella camera da letto del facoltoso ospite avrebbe recitato il rosario? Non ha sospettato che a un certo punto avrebbe dovuto togliersi le mutandine senza sapere quando poteva rimettersele?».

Ma in generale il tenore dell’articolo è tutto incentrato alla visione di una donna come strumento sessuale. Un’idea di base che permette un’affermazione del tipo «si fa fatica a scopare una che te la dà volentieri, figuratevi una che non ci sta» o ancora «dopo che hai penetrato la fanciulla non sei soddisfatto? […] era carburato dalla coca, ma la cosa non giustifica tanto accanimento sulla passera».

Feltri sul caso Genovese, è ora di assumerci le nostre responsabilità

Possiamo leggere queste affermazioni su un giornale che viene stampato nel 2020? Che ancora una volta prova a mettere in secondo piano la violenza sessuale rispetto al consumo della cocaina? Che mostra una donna come veicolo del piacere, come misuratore della libido? Le colonne di un giornale non sono sfogatoi di flussi di coscienza. Si ha un ruolo di responsabilità nei confronti della società.

Forse, facendo presenti queste cose, contribuiamo ulteriormente alla diffusione del messaggio e avremo aggiunto ancora di più un tassello alle nostre colpe nei confronti del percorso che ha portato alla scrittura di questo articolo. Ma ormai il limite è superato. Assumiamoci le nostre responsabilità, anche come categoria, e non limitiamoci a fare le smorfie quando arriviamo ai passaggi più crudi dello scritto di Vittorio Feltri.

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