Vittorio Feltri ‘difende’ l’odio: «È il motore del mondo»

Poche settimane fa, era il 19 dicembre del 2019, Vittorio Feltri su Twitter aveva rivendicato la legittimità di odiare. Oggi, a distanza di quasi due mesi, il direttore di Libero ribadisce questo concetto sottolineando come questo sentimento, che poi definisce acredine (anche se il termine è riduttivo), sia il «motore del mondo» fin dagli albori della storia dell’essere umano. Il concetto è stato articolato attorno all’intervista rilasciata giovedì dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a La Repubblica.

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Secondo Vittorio Feltri, dunque, non si tratta di un malcostume da censurare perché vanno condannati solamente i gesti concreti di violenza e non l’uso di un vocabolario. Il tutto non sottolineando come i proclami a base di parole al vetriolo, insulti e commenti di ogni sorta siano le vere fondamenta che, nella maggior parte dei casi, generano comportamenti censurabili, condannabili e di violenza non giustificata. Spesso e volentieri in base a pre-concetti politico-ideologici e razzisti (come dimostrano i fatti di cronaca).

Feltri e la difesa dell’odio

«Finché il cosiddetto odio si limita a esprimersi oralmente non produce danni – scrive Vittorio Feltri nel suo editoriale -, se viceversa si traduce in azioni violente si richiede l’intervento della magistratura, la quale però il più delle volte se ne fotte, perché temo faccia il tifo peri presunti progressisti». Insomma, il direttore di Libero trova una chiave politico-polemica anche su questo aspetto. Poi, però, il suo discorso sulla legittimità dell’odio prosegue.

La moda per rompere le palle ai cittadini

«In sintesi, l’acredine, quanto l’invidia, essendo il motore del mondo non mi fa paura, considerato che con essa convivo da che sono nato – si legge ancora su Libero -, semmai temo i conformisti che l’hanno trasformata in una sorta di moda utile per rompere le palle ai cittadini, i quali hanno ben altri dilemmi e sono in ben altre faccende affaccendati». Quindi, secondo Feltri, dato che l’odio esiste fin da tempi biblici, questo viene utilizzato a mo’ di oppio dei popoli.

(foto di copertina: da Live, Non è La D’Urso – Canale 5)

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